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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Sanità, approvato il nuovo piano triennale tra nuovi ospedali e critiche

Soddisfatto il presidente della Regione Giovanni Toti: «Un bel regalo per la Liguria questo Natale. Cure più efficaci, maggiore assistenza domiciliare per i pazienti, nuovi pronto soccorso, minori costi per il contribuente». Critiche da M5s e Pd

Il Consiglio Regionale della Liguria, nella seduta di martedì 5 dicembre 2017 ha approvato il nuovo piano sociosanitario per il triennio 2017/2019, nella votazione sono stati 16 i voti favorevoli della maggioranza di centro destra e 14 quelli contrari della minoranza. Estremamente soddisfatto il presidente della Regione Giovanni Toti che ha commentato: «Appena approvato piano sanitario. Un bel regalo per la Liguria questo Natale.  Cure più efficaci, maggiore assistenza domiciliare per i pazienti, nuovi pronto soccorso, minori costi per il contribuente. Così sotto l’albero comincia una Liguria migliore».

La riorganizzazzione della rete ospedaliera

Uno dei punti cardini del piano è rappresentato dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, tesa a migliorare l’offerta per rispondere alle esigenze di massima sicurezza ed elevato comfort del paziente e di rinnovamento tecnologico. Nel lavoro di riorganizzazione, tra i principi fondamentali c’è il mantenimento della dotazione di posti letto per acuti e l’implementazione della dotazione di posti letto per riabilitazione e a media intensità. Viene tracciato il percorso verso la massima integrazione ospedale-territorio con implementazione dell’attività ambulatoriale e territoriale, il potenziamento dei reparti a media-bassa intensità, la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi volti alla gestione integrata dei percorsi Uno degli obiettivi del piano, infatti, è lo sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria tra ospedale e territorio per andare verso una sanità sempre più a chilometri zero, che metta al centro la persona.

Tre nuovi ospedali

Nel dettaglio è prevista la costruzione di 3 nuovi ospedali ad elevata innovazione tecnologica, che assumeranno un ruolo di riferimento nelle 3 aree ottimali regionali ed andranno integrare la rete ospedaliera regionale: Ospedale del Ponente dell’area metropolitana genovese (Erzelli), Ospedale Unico ad Arma di Taggia e Ospedale della La Spezia–Felettino, Dea di primo livello.  Il panorama del rinnovo del parco ospedaliero regionale è completato dalla costruzione del nuovo ospedale Galliera. Prevista, inoltre, la riapertura dei reparti di pronto soccorso negli ospedali di Cairo Montenotte, Bordighera, Albenga e, ove si verifichino le condizioni di sostenibilità, in quello di Rapallo. L’ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure resta Dea di secondo livello.  

Riduzione dei tempi di attesa

Si prevede, in generale, la riduzione dei tempi d’attesa anche attraverso l’implementazione  del nuovo sistema unico di prenotazione Cup, con l’obiettivo di garantire la libertà di scelta nell’accesso al servizio sanitario, la presa in carico globale del cittadino e la continuità dei percorsi assistenziali: dall’accoglienza all’integrazione tra assistenza primaria, ospedaliera, domiciliare e residenziale. Previsto anche un percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio. Viene confermata la scelta di procedere con l’integrazione tra pubblico e privato accreditato, strettamente vincolata   alla programmazione regionale, per implementare  la capacità di risposta del sistema  ai bisogni  della popolazione. Insieme all’implementazione  del sistema Cup  a valenza regionale c’è l’utilizzo del catalogo  unico regionale delle prestazioni prescrivibili ed erogabili, entrambi volti a semplificare, razionalizzare e controllare l’accesso  alle prestazioni ambulatoriali, secondo i principi di equità e trasparenza. Questo sistema garantisce l’accesso alle agende di prenotazione di prestazioni specialistiche di tutta la regione da ogni punto della rete e consente, pertanto, all’assistito di poter prenotare e pagare le prestazioni da ogni punto di accesso. Si prevede l’incremento  dell’utilizzo di nuove tecnologie  applicate all’assistenza sanitaria  e l’attivazione di azioni innovative in diversi settori, ad esempio per la gestione delle malattie rare.Per quanto concerne l’assistenza sociosanitaria, particolare attenzione viene riservata, tra l’altro,  alle cure domiciliari, alle dimissioni protette e alle cure palliative, che hanno  obiettivo primario il mantenimento a domicilio delle persone affette da determinate patologie.  Per la sanità ligure è previsto un piano di efficientamento per la progressiva riduzione delle perdite, rispetto al 2015, che si concluderà nel 2020. 

I punti chiave del piano sociosanitario 2017/2019

Riorganizzazione della rete ospedaliera.

  • Mantenimento di tutti gli 11 ospedali presenti sul territorio e loro potenziamento
  • Riapertura Pronto Soccorso negli ospedali di Cairo M., Albenga, Bordighera (con l’impegno alla valutazione circa la trasformazione del punto di primo intervento di Rapallo in Pronto soccorso, ove si verifichino le condizioni di sostenibilità)
  • Mantenimento DEA II livello ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
  • Area metropolitana genovese, realizzazione ospedale del Ponente agli Erzelli

Integrazione ospedale-territorio verso una sanità sempre più a chilometro zero che metta al centro la persona per garantire la libertà di scelta nell’accesso al servizio sanitario e la continuità dei percorsi assistenziali, dall’accoglienza all’integrazione tra assistenza primaria, ospedaliera, domiciliare e residenziale:

  • percorsi di dimissione protetta
  • sistema di valutazione della persona non autosufficiente e del suo fabbisogno assistenziale con criteri omogenei in tutto il territorio
  • coinvolgimento dei medici di medicina generale (accordo per la gestione delle cronicità), dei pediatri di libera scelta, della rete delle farmacie territoriali
  • implementazione nuovo sistema unico di prenotazione Cup regionale
  • implementazione attività ambulatoriale e territoriale
  • potenziamento reparti a bassa e media intensità

Istituzione dei Diar – Dipartimenti interaziendali regionali per condividere le ‘best practice’, garantire una presa in carico globale del paziente e una maggiore uniformità ed equità della risposta sanitaria su tutto il territorio al fine di abbattere le liste d’attesa.
 
Azzeramento del disavanzo e raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2020: partendo dai 94 milioni di perdite nel 2015 il documento prevede una riduzione a 64 milioni nel 2017, a 49 milioni nel 2018 (pari a 45 milioni) fino a 34 milioni nel 2019 (60 milioni).
 
Efficientamento - migliore utilizzo della Centrale acquisti, razionalizzazione delle strutture con l’eliminazione dei duplicati organizzativi, monitoraggio dell’appropriatezza (prescrittiva, diagnostica, terapeutica, organizzativa, economica) oltre che della qualità percepita da parte degli utenti
 
Nuove tecnologie - implementazione nuove tecnologie applicate all’assistenza sanitaria con specifiche azioni di formazione del personale, oltre che degli aspetti legati alla comunicazione e alla trasparenza. Percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio.

Malattie rare – realizzazione di una rete delle cure dei soggetti con malattie rare in modo da garantire la continuità socioassistenziale dall’età pediatrica all’età adulta, attività formative e informative rivolte a specialisti, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, pazienti e cittadini, istituzione di centri di risorse biologiche istituzionali nelle Asl e negli Icrrs.

Il commento dell'assessore alla sanità Sonia Viale

«Sono molto soddisfatta dell’approvazione oggi del Piano sociosanitario 2017-2019 che segna una nuova epoca rispetto al piano approvato dalla precedente amministrazione di centrosinistra. In pochi mesi, con le tre leggi di riforma approvate dall’Aula e oggi con il Piano sociosanitario, abbiamo delineato la sanità del futuro, che va verso l'efficientamento e l'azzeramento del disavanzo, senza chiudere ospedali e, anzi, riaprendo numerosi pronto soccorso, garantendo al contempo il passaggio dalla visione 'ospedalocentrica' del vecchio piano ad una effettiva integrazione ospedale-territorio, individuata come prioritaria. È uno straordinario risultato che mette al centro la persona e non la malattia. Ora si apre la sfida vera ovvero l’attuazione di questo Piano che non è, come qualcuno ha affermato, uno strumento organizzativo, ma, secondo quanto previsto dalla legge, delinea le azioni da promuovere rispetto alla fotografia di quello che sarà la Liguria nei prossimi tre anni, le priorità per grandi sistemi e non per livelli organizzativi, strumenti questi ultimi propri delle aziende con i piani organizzativi aziendali. In altre parole il Piano delinea la rete ospedaliera per i prossimi anni, non quella territoriale relativa, ad esempio, alle Case della salute». Sulle critiche sulla mancanza di personale, la vicepresidente ha sottolineato che «Durante la discussione i consiglieri di opposizione hanno dimenticato il concorso per gli infermieri bandito da questa amministrazione: giunto a conclusione secondo i tempi previsti, entro la fine dell’anno garantirà l’assunzione di un centinaio di infermieri e, a seguire, scorrendo le graduatorie, di altri professionisti nei primi mesi del 2018, superando così le criticità di un settore molto importante nel sistema sociosanitario». 

Le critiche del Partito Democratico

Le critiche sono arrivate da parte del Partito Democratico, che ha visto bocciare alcuni emendamenti proposti. In particolare i consiglieri regionali Raffaella Paita e Pippo Rossetti hanno scritto in una nota: «La maggioranza ha bocciato l'emendamento del Pd che chiedeva alla Giunta di fermarsi sui temi dell'accreditamento e del sostegno ai disabili, visto che nel Piano socio sanitario di Viale e Toti c'è un drastico taglio delle risorse per l'assistenza. Abbiamo proposto alla maggioranza, anche dopo la grande manifestazione pacifica delle famiglie e delle associazioni che si è tenuta la scorsa settimana, di tornare sui propri passi e ridiscutere la questione. Ma come è accaduto venerdì la Giunta e l'intera destra si sono dimostrate insensibili alle richieste di questi cittadini in difficoltà; hanno bocciato l'emendamento e hanno decretato il drastico taglio delle risorse per l'assistenza dei disabili».

In un altra nota il gruppo regionale del Pd ha aggiunto: «La maggioranza ha bocciato l'emendamento del Pd in cui si chiede di sviluppare su tutto il territorio ligure un'efficace rete di Case della Salute, a partire da tre territori ad alta densità di popolazione e a forte carenza di servizi sociosanitari come la Valpocevera, il Levante genovese (Quarto) e la Bassa Valbisagno, dove la popolazione attende da tempo queste stretture. Ancora una volta la destra ha detto no a inserire un obiettivo concreto e verificabile all'interno di quello che rimane un inutile e talvolta dannoso piano di carta. Una decisione inspiegabile. Così come il voto contrario all'emendamento del Pd che chiedeva di completare l'indagine epidemiologica su alcuni territori particolari della nostra regione come le valli Polcevera e Scrivia e i distretti Sanremese e Bormide caratterizzati da alta mortalità, come risulta dal rapporto di Ars del 2009 “Stato di salute della popolazione ligure”. In particolare questo studio evidenzia tre anomalie in queste zone della Liguria. I livelli di mortalità per ambo i sessi sono di molto superiori alla media regionale. Dopo l’episodio della Iplom diventa ancora più necessario. A richiederlo, pochi mesi fa, era stato anche il neo ricostituito osservatorio ambientale del Comune di Genova, dove sono presenti associazioni e istituzioni che si occupano di tutela ambientale e salute pubblica. La Giunta Toti non ha ritenuto di dare motivazioni sul suo voto contrario. La maggioranza supinamente ha respinto».

E ancora il consigliere del Pd Valter Ferrando: «La Giunta regionale ha approvato il mio ordine del giorno in cui si chiede di portare ad h24 le attività cardiologica e neurologica del Pronto soccorso dell'ospedale di Voltri. Un'operazione dai costi modesti rispetto ai grandi benefici che porterà alla cittadinanza, consentendo di dare una risposta importante a un bacino d'utenza di circa 200 mila persone. Quest'intervento infatti consentirà di decongestionare il Pronto soccorso del Villa Scassi che spesso si trova in grave difficoltà. Una vittoria importante per il ponente raggiunta grazie agli sforzi del Pd. Il centrodestra, purtroppo, però ha detto no a due emendamenti del Partito Democratico al Piano sanitario – di cui sono il primo firmatario – molto importanti per il territorio genovese. Il primo riguarda la richiesta che ho fatto alla Giunta di togliere la vocazione oncologica al futuro ospedale del ponente di Erzelli, visto che esiste già un'eccellenza come l'Irccs San Martino che è un grande centro oncologico. Per una Regione come la Liguria basta questo e non è necessario aprirne un altro. Anzi farlo assomiglierebbe a un atto di sfiducia nei confronti degli operatori del sistema policlinico del San Martino.
L'altro emendamento bocciato dal centrodestra chiedeva alla Giunta di inserire una clausola di salvaguardia per i dipendenti degli ospedali Villa Scassi, Micone e Gallino una volta che verrà realizzata la struttura di Erzelli, per riassorbire integralmente il personale che lavora in attività per acuti. Ma la maggioranza ha detto di no».

Le critiche del Movimento 5 Stelle

Critico anche il Movimento 5 Stelle ligure che ha commentato: «Siamo di fronte a un provvedimento modesto, vago, astratto: una serie di buone intenzioni che non fissano obiettivi misurabili né un cronoprogramma puntuale e preciso. Tante belle parole ma nessuna certezza o garanzia temporale che vengano mantenute. Nel piano approvato restano intatte tutte le criticità che abbiamo evidenziato nelle settimane precedenti, confermando una discrepanza enorme tra la situazione reale e le proposte della Giunta Toti in ambito di rete ospedaliere e servizio socio-sanitari. Manca un serio piano di assunzioni di personale medico-infermieristico in grado di rispondere alla ormai cronica carenza di personale e alla precarietà lavorativa. Dopo questo provvedimento la sanità pubblica è ancora più fragile e senza anticorpi di fronte a una privatizzazione ormai dilagante da Ponente a Levante. Alla luce della nuova ondata di privatizzazioni, come si può pretendere che il servizio pubblico sia in grado di competere con il settore privato? Il piano targato Toti-Viale - sottolineano i pentastellati - rappresenta un bel libro dei sogni, pieno di buone intenzioni e privo di ogni sostanza, di paletti chiari e tempi certi. È un po' come affermare che si vuole combattere la fame nel mondo o promuovere la pace nei popoli. Siamo tutti d'accordo, ma non ci dicono né come, né quando né con quali mezzi o risorse»..

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