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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sanità e fondi Pnrr, l'opposizione abbandona l'aula in consiglio regionale

La minoranza: "Il piano ligure inviato a Roma senza passare da commissione e consiglio", Toti: "Si tratta di una delibera attuativa, non di programmazione politica"

Scintille in consiglio regionale durante la seduta di martedì 26 aprile 2022, l'opposizione e il presidente della commissione salute, il leghista Brunello Brunetto, hanno abbandonato l'aula dopo aver appreso che il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, ha firmato e annunciato di voler inviare a Roma il piano operativo regionale con il dettaglio della suddivisione delle risorse del Pnrr in sanità, senza un confronto con l'assemblea, nonostante l'impegno preso in proposito lo scorso febbraio dallo stesso governatore. La seduta è stata così sospesa per alcuni minuti, al termine dei quali il leghista Brunetto è rientrato in aula, ha poi spiegato di essere solo "andato a prendere il faldone della delibera che avevo lasciato nel mio ufficio".

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"Da tempo avevamo chiesto di discutere in aula e sui territori la programmazione per l’utilizzo dei fondi del Pnrr e la collocazione delle case di comunità, ma oggi scopriamo che Toti ha inviato già tutto a Roma: un piano che prevede la localizzazione definitiva degli ospedali di comunità e delle case della salute. Per questo abbiamo ritirato la mozione sul tema e abbiamo lasciato l’aula, visto che a febbraio 2022 Toti aveva detto che ci sarebbe stato un confronto politico in Consiglio, confronto che non c’è mai stato e oggi prendiamo atto che Toti, per l’ennesima volta, senza coinvolgere l’aula e i territori ha già deciso tutto", così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi dopo aver lasciato l’aula insieme a tutta l’opposizione.

"Ci domandiamo - riprende Garibaldi - come mai il presidente della Commissione Sanità della Lega, Brunetto Brunello, non si sia ancora dimesso, visto che è stato completamente esautorato dal suo ruolo da Toti. Il Presidente della Regione ha dimostrato ancora una volta di non tenere in nessuna considerazione il Consiglio, dove non si discute più di sanità e di programmazione socio sanitaria e tutto viene inviato a Roma senza nessun confronto. Il disinteresse di Toti verso la salute dei liguri e la sanità è evidente".

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi, sottolinea: "Ancora una volta è stata svilita l’aula consiliare e in particolare il confronto politico sulla sanità, oggi, senza alcun passaggio in Commissione o in Consiglio, la Giunta ha inviato a Roma il piano operativo regionale. Mancano non solo trasparenza e confronto, ma persino la volontà di condividere documenti che, come opposizione, abbiamo diritto di consultare".

"È scandaloso - prosegue Tosi - che una nostra richiesta di accesso di agli atti datata 25 gennaio sul piano sociosanitario della nostra Regione, scaduto nel 2019, non sia ancora stata accolta, andando ampiamente oltre il termine dei 30 giorni, al punto che il silenzio della Giunta diventa illegittimo. Quanto successo in questi mesi è gravissimo, per questo valuteremo di rivolgerci al prefetto. Sono mesi che aspettiamo quella documentazione e non per dire ‘no’ alle iniziative della maggioranza, ma per dare un contributo che, lo ricordiamo, affiniamo ascoltando il territorio".

"La riforma della Sanità di Toti - rincara Ferruccio Sansa, capogruppo della Lista Sansa - spalanca le porte alla privatizzazione, una privatizzazione che grazie alle Case di comunità raggiunge anche i medici di base. Soltanto poche di queste, infatti, saranno gestite dal pubblico, la maggior parte invece, sarà in mano ai privati: senza sapere chi e a che condizioni se ne occuperà"

"Questo dimostra ancora una volta come la gestione della Sanità in Liguria non solo sia pensata per i privati, ma è privata essa stessa poiché del tutto in mano a Toti - conclude il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino - non si è voluto un assessore interamente dedicato alla Sanità, si sono costruite strutture come quella di Profiti su strutture esistenti e oggi si esautora persino il ruolo dell’Aula su un tema così importante come quello del PNRR in ambito sanitario".

Il presidente della Regione Toti replica: "La delibera che ha infiammato l'aula è una delibera attuativa del piano Pnrr in sanità che stabilisce solo una serie di passaggi tecnici relativi a gare d'appalto e organizzazione degli uffici per l'attuazione del piano, peraltro approvata all'unanimità da tutti i componenti della giunta giovedì scorso. Se questa decisione fosse stata di programmazione politica, certamente sarebbe passata dal consiglio. Le competenze sono stabilite dallo statuto della Regione e nulla sarebbe possibile portare in giunta, ove prevaricasse il consiglio: non sono le forze di opposizione a decidere che cosa vada discusso in consiglio o no. Al consiglio spettano gli atti di programmazione, alla giunta i piani di attuazione. E il piano di programmazione del Pnrr in materia sanitaria l'ho illustrato io personalmente in commissione Salute".

"Ritengo che interrompere i lavori di un consiglio per un atto che non è nelle prerogative del consiglio - conclude Toti - , sia una mossa squisitamente politica. Non c'è alcuna violazione da parte della giunta, anzi impedire la continuazione dei lavori è una violazione della sovranità del consiglio".

Il consigliere regionale della Lega e presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto ha infine puntualizzato: "A seguito delle dichiarazioni di alcuni consiglieri della minoranza occorre chiarire quanto successo ieri in consiglio regionale. Loro hanno attaccato la delibera della giunta e quindi hanno abbandonato l’aula per protesta. Dopo alcuni minuti, vedendo i banchi della minoranza vuoti, mi sono alzato per andare a prendere il faldone della delibera che avevo lasciato nel mio ufficio. Alla ripresa dei lavori sono tornato a sedermi normalmente nel mio seggio. Non ho 'abbandonato l’aula', tantomeno 'insieme alla minoranza'. Respingo i consigli non richiesti del Pd e pertanto non mi dimetto da presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale".

"In tal senso - ha concluso - ricordo che la delibera sulla sanità approvata dalla giunta è un atto tecnico e non politico e che del Pnrr sulla sanità si era già parlato lo scorso dicembre durante la seduta congiunta della II commissione Salute e Sicurezza sociale e della VII commissione Next Generation EU. Pensando a un tema così importante e all’interesse dei liguri non mi è piaciuto affatto l’intervento del capogruppo del Pd. In definitiva, anziché lavorare per i cittadini, la minoranza ha creato un caso dal niente facendo sterile polemica e cantandosela da soli".

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