Regione, la Lista Toti contro il capogruppo leghista Mai: "Il tuo è un canto stonato"
"È evidente che abbia preso un abbaglio e dimenticato parecchie cose": duro il commento della Lista Toti contro il capogruppo della Lega in consiglio regionale
Ormai la frattura tra il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e la Lega è evidente, come sottolinea anche l'ultimo comunicato stampa della Lista Toti che risponde al capogruppo del Carroccio in regione Stefano Mai: "Su una cosa diamo ragione al capogruppo della Lega: ascoltare le sirene può essere effettivamente pericoloso. Leggendo le dichiarazioni è evidente che abbia preso un abbaglio e dimenticato parecchie cose. A partire dal fatto che, come consigliere regionale di maggioranza, ben dovrebbe conoscere la realtà del nostro sistema sanitario e non unirsi al canto stonato di chi specula su fatti non veritieri, alimentando in modo irresponsabile e immotivato le paure dei cittadini. Come esponente del territorio dovrebbe almeno fare lo sforzo di ricordare dati resi pubblici sugli organi di informazione non più tardi di 24 ore fa. Mai attacca sul sovraffollamento del pronto soccorso di Pietra Ligure, imputandolo alla chiusura dello stesso reparto di Albenga. Da politico di lungo corso dovrebbe sapere che l’ospedale di Albenga non ha un pronto soccorso da 10 anni e difficilmente oggi l'aumento di afflusso a Pietra Ligure potrebbe improvvisamente dipendere da questo fatto. Non solo. L'assunto iniziale, ovvero il pronto soccorso intasato per troppe visite, è un dato falso. [...] Se avesse davvero a cuore la salute dei nostri concittadini, Mai potrebbe dedicare il proprio tempo e i propri comunicati a far conoscere i nuovi ambulatori per le patologie minori aperti a Pietra e Savona".
Il botta e risposta nasce perché Mai aveva rotto il silenzio sul tema della sanità, chiedendo a Toti di "smettere di ascoltare le sirene romane ascoltando invece quelle delle ambulanze che suonano sempre più forte". In particolare il consigliere regionale aveva puntato il dito sulla gestione del pronto soccorso di Pietra Ligure "non più sostenibile", con persone lasciate in attesa per 24 ore o dirottate altrove.