rotate-mobile
Politica

Regione, il bilancio di Giovanni Toti a un anno dalle elezioni

Dal governatore della Liguria e dalla sua giunta un riassunto di quanto fatto nei primi 12 mesi del suo mandato. Con qualche "dimenticanza" strategica

«La razionalizzazione dei costi della Regione, la riorganizzazione della macchina amministrativa che è già stata fatta all’80%, la contestuale riduzione delle tasse, la semplificazione burocratica con la cancellazione del Durc e la riduzione del bollo auto per le macchine ibride non inquinanti»: così il governatore della Liguria Giovanni Toti, a un anno dalla sua elezione, ha riassunto quanto fatto dalla sua giunta negli ultimi 12 mesi, affiancato dai suoi assessori che nel corso di una lunga conferenza stampa hanno fatto il punto sui provvedimenti adottati nell’ambito delle loro deleghe.

Il focus del primissimo anno dell’era Toti è tutto «sulla crescita e la riduzione delle imposte, in particolare l’Irap a favore delle imprese che investono e creano occupazione. Ma anche «l’abolizione del bollo auto per le auto ibride e non inquinanti», provvedimento che si inserisce in un modello di sviluppo «eco-compatibile, per una regione che deve valorizzare le proprie bellezze e le risorse naturali, e dare contemporaneamente fiato alle imprese che investono riducendo i costi di gestione di una macchina burocratica elefantiaca che si è auto-perpetrata in questi dieci anni di governo della sinistra»

Ironico e auto ironico dopo la proiezioni di un video che ripercorre le tappe del primo anno del suo mandato, Toti ha sottolineato che «il clima è decisamente cambiato intorno alla Regione Liguria, persino il ministro Del Rio, che di certo non appartiene alla nostra ideologia politica, ha dovuto riconoscere ed elogiare la rottura dell’isolamento della Liguria con l’attivazione del sistema integrato di logistica del porto. E nei prossimi mesi abbiamo obiettivi specifici, che abbiamo intenzione di concretizzare con l’iscrizione nella Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre 2016». Obiettivi riassunti in tre punti: riforma completa della formazione professionale, riforma dell’Agenzia del turismo che porterà a una valorizzazione della Liguria, e la riforma della sanità. Cui dovrebbe venire aggiunto, entro il 2018, una riduzione della spesa pubblica di un milione di euro grazie alla razionalizzazione degli uffici della Regione.

Dati alla mano, Toti e la sua giunta hanno snocciolato i numeri: occupazione in crescita dopo tre anni in negativo, con un aumento del 2,1% nel terzo trimestre 2015, + 5,77% di ripresa dell’occupazione nel commercio, crescita delle imprese giovanili del 2,2% nel primo trimestre del 2016, diminuzione del 3,2% dei giovani tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano. E accanto ai numeri c’è stato spazio anche per ricordare l’impegno profuso dalla giunta per combattere il dissesto idrogeologico e potenziare la macchina della Protezione Civile, con la rivoluzione del sistema di allerta e l’approvazione del progetto esecutivo dell’ultimo lotto dei lavori sul Bisagno, e la presentazione dei piani per la raccolta differenziata da parte di 228 comuni liguri. 

Citati anche il Piano Casa e l’entrata in vigore dell’orario dei treni cadenzato, entrambi tasti dolenti per la giunta nonostante i proclami: nel primo caso, il Governo stesso lo ha impugnato in violazione della «competenza legislativa esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente e di tutela del paesaggio», con riferimento alla possibilità di costruire anche nei parchi e nelle aree protette; nel secondo, le proteste sono arrivare dalle decine di pendolari imbufaliti dopo la rivoluzione causata dal nuovo orario, e l’opposizione - in primis Raffaella Paita - non si è fatta sfuggire l’occasione di sottolineare il flop del ribattezzato ‘Cinque Terre Express’, la navetta ferroviaria che ha rischiato di far collassare il traffico durante le festività pasquali. Ma pur citato, il Cinque Terre Express viene prontamente accantonato in favore di un altro trenino, quello di Casella, tornato in attività lo scorso 21 maggio dopo anni di stop con una grande festa: «La Signora in rosso è tornata», ha sottolineato l’assessore ai Trasporti, Gianni Berrino, soddisfatto.

E per i flop oggi, prevedibilmente, oggi non c’è spazio: una volta terminata l’esposizione dei suoi assessori, Toti guarda al futuro: «Tanto abbiamo fatto, ma tanto ancora c’è da fare. Ci vediamo a maggio 2017».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione, il bilancio di Giovanni Toti a un anno dalle elezioni

GenovaToday è in caricamento