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Regione, il cognato di Rixi presenta le dimissioni. L'assessore: «Ti rifarei il contratto 200 volte»

All'indomani dalla polemica sulla sua assunzione come collaboratore e segretario, Andrea Carratù lascia l'incarico. Il governatore Toti: «Non c'erano motivi per farlo»

A meno 24 ore dallo scoppio della polemica, Andrea Carratù, cognato di Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo Economico e vicesegretario nazionale della Lega Nord, ha presentato le dimissioni dall’incarico di collaboratore per cui era stato assunto proprio da Rixi con un contratto firmato dal presidente della Regione Giovanni Toti.

Carratù, marito della sorella della moglie di Rixi, era stato assunto con un contratto di collaborazione per ricoprire le mansioni di collaboratore politico e segretario dell’assessore, per un compenso di 750 euro lordi mensili da corrispondere sino alla fine della legislatura della giunta Toti. Immediata la reazione di Pd e Movimento 5 Stelle, con i primi che hanno chiesto l’intervento dell’Anticorruzione e i pentastellati che hanno puntato il dito contro una condotta altamente inopportuna, trattandosi di un parente stretto.

Rixi dal canto suo aveva replicato che «non possiamo accettare rampogne da un gruppo consiliare capitanato dalla capofamiglia Paita e a ruota da un ex segretario regionale di partito come Lunardon, che hanno fatto delle rispettive famiglie il serbatoio per ricoprire le più remunerate cariche della città di Genova con esiti manageriali per altro disastrosi», con riferimento a Sara Armella, ex moglie di Giovanni Lunardon ed ex presidente della Fiera di Genova, e a Luigi Merlo, marito di Raffaella Paita ed ex presidente dell’Autorità Portuale. E mentre la polemica continuava a infuriare, in mattinata è arrivato l’annuncio delle dimissioni di Carratù, di cui ha dato notizia lo stesso Rixi sulla sua pagina Facebook: «Apprendo che un caro amico ha deciso di lasciare e di sacrificare ancora una volta se stesso per difendere la Lega e la giunta regionale da un disgustoso e vigliacco attacco fatto da persone che dimostrano di valere umanamente poco. In un mondo dove regna il denaro, l’invidia e la rabbia, tu sei e rimani un gigante! Un abbraccio, caro Andrea, il tempo è galantuomo. Ti rifarei 200 volte il contratto».

Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che sempre da Facebook ha preso posizione in favore di di Rixi e di Carratù sottolineando che «non ravviso alcuna motivazione, né politica, né professionale né di opportunità per tali dimissioni anzi, l’abbandono di quell’incarico non può che danneggiare un assessorato che sta lavorando molto e bene. Pur non entrando nel merito di una scelta dettata evidentemente da sensibilità personali, mi auguro che ci possa essere un ripensamento e che la collaborazione del signor Carratù continui con profitto come è stato fino a oggi».

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