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Meteo, sarà l'Arpal a decidere quando far scattare l'allerta

L'assessore Giampedrone spiega: «Si garantisce così un sistema più veloce ed efficace». Critico il Movimento 5 Stelle: «Una legge vuota che non fornisce risorse e non chiarisce le responsabilità»

Importanti novità per quanto riguarda la gestione delle allerte meteo. A partire da ieri, martedì 8 novembre, sarà l'Arpal e non più la protezione civile a decidere quando far scattare l'allerta. È stato infatti approvato in Consiglio regionale un provvedimento in questo senso che, inoltre, avvia anche la riorganizzazione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente con i dipartimenti territoriali che non saranno più suddivisi per comparti provinciali ma per per materia.

L'assessore regionale all'ambiente e difesa del suolo Giacomo Giampedrone spiega: «La grande novità di questa riforma consiste nel passaggio del sistema di allertamento in capo ad Arpal. Si garantisce così un sistema più veloce ed efficace che consente ai sindaci di poter attivare, in caso di allerta, i loro piani di Protezione civile nel più breve tempo possibile. Questa legge si aggiunge sia all’evoluzione della nostra Sala Operativa, che grazie al nostro impegno e alla collaborazione con i Vigili del Fuoco è aperta 24 ore su 24 in caso di allerta, sia al determinante passaggio dell’adozione del nuovo sistema di allertamento con i colori e della previsione di un’allerta specifica per temporali».

Il provvedimento prevede anche l’istituzione, da realizzare con apposita delibera di Giunta, di una Unità di Crisi Regionale (UCR) in grado di assicurare una pronta risposta decisionale in caso di emergenza grazie al supporto operativo e tecnico di professionalità, risorse e collegamenti all’interno della Sala Operativa e della Sala Regionale Integrata.«A seconda delle tipologie di emergenza - chiude l’assessore Giampedrone - sarà possibile convocare in Sala Operativa i direttori generali di Dipartimento, che garantiranno l’apporto di competenze e professionalità specifiche. Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto al tema della Protezione civile che non va intesa, come è sempre stato fino ad oggi, solamente in senso idrogeologico in relazione alle allerte meteo: la tragedia del terremoto nel centro Italia così come lo sversamento di greggio avvenuto nel Polcevera  ci insegnano che il tema delle emergenze è molto più ampio ciascuna situazione va affrontata e risolta con il contributo di competenze specifiche».

Una decisione che però, non ha convinto il Movimento 5 Stelle che attraverso Francesco Battistini e Andrea Melis, portavoce del M5S Liguria, commenta:  «Una legge che rischia di rimanere sulla carta e non essere mai realmente applicata se non le sarà data un'anima con nuovi investimenti in termini di risorse e di personale su Arpal, e che, di fatto, non chiarisce a chi spettano le responsabilità nella gestione delle allerte e delle emergenze. Già allo stato attuale, Arpal lavora in regime di ristrettezza di personale, in particolare tra i previsori - sottolineano i portavoce pentastellati - senza un adeguamento delle risorse Arpal, permangono diverse criticità: mancano, ad esempio, i geologi e i previsori meteo per svolgere il servizio sulle 24 ore. Il provvedimento ha degli aspetti positivi sul piano organizzativo della protezione civile - chiude il M5S - ma restano ancora poco chiare le responsabilità nella fase di allertamento. Così com'è, resta un provvedimento monco, con troppi punti non chiari o irrisolti, e quindi impossibile da approvare».

Sulla questione si sono espressi anche i consiglieri regionali del Partito Democratico Luca Garibaldi, Giovanni Lunardon e Raffaella Paita: «Scuola di formazione per i volontari, nuovi strumenti per i piani di protezione civile, garanzie per il personale di Arpal e nuovi studi per migliorare i modelli previsionali. Sono queste alcune delle modifiche al ddl della Giunta Toti in materia di protezione civile e riorganizzazione di Arpal, nel corso della discussione. Proprio per questo, in occasione del voto finale in aula, ci siamo astenuti. La legge approvata dal centrodestra mantiene ancora alcune criticità; tra queste segnaliamo il supporto negato ai piani di emergenza dei Comuni (e stupisce la bocciatura della nostra proposta in merito), il mancato raccordo del provvedimento con le norme nazionali in materia, la mancanza di chiarezza sulle competenze della Città Metropolitana e le Province e il mantenimento del dualismo tra protezione civile e antincendio boschivo. Tra pochi mesi Arpal subirà una forte modifica di settore e noi continueremo a rilanciare le nostre proposte di sostegno ai Comuni e di miglioramento della struttura dell’Agenzia stessa».

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