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Referendum per il taglio dei parlamentari: come e quando si vota

Cittadini al voto anche in Liguria per il quarto referendum costituzionale della storia repubblicana: si vota domenica 29 marzo dalle 7 alle 23

Domenica 29 marzo 2020 i cittadini italiani sono chiamati al voto per il Referendum Costituzionale sulla riduzione del numero dei Parlamentari. Si tratta dell quarto referendum costituzionale della storia della nostra Repubblica dopo quelli del 2001 (Modifica al titolo V della Costituzione), 2006 (Modifica parte seconda della Costituzione) e 2016 (riforma Renzi-Boschi). Nel primo vinse il Si, negli altri due il no.

Quando si vota?

Urne aperte domenica 29 marzo 2020 dalle ore 7 alle ore 23. Le operazioni di scrutinio inizieranno alla chiusura dei seggi.

Nessun Quorum

A differenza dei referendum abrogativi il referendum costituzionale non prevede il raggiungimento del quorum, ovvero la partecipazione della metà più uno degli elettori aventi diritto. La riforma costituzionale sottoposta a referendum, per essere approvata, richiede "solo" l'appprovazione della maggioranza dei voti validi, indipendentemente dal numero di persone che si recherà ai seggi, come previsto dall'articolo 138 della Costituzione 

Il testo del quesito referendario

Questa volta gli italiani sono chiamati a votare per approvare o respingere il testo di legge sulle "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari" secondo il seguente quesito: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dalle due Camere del Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 240 del 12 ottobre 2019?".

Cosa si vota?

Si vota, come detto, la riduzione del numero dei parlamentari: deputati e senatori. Tre gli articoli che compongono il disegno di legge Costituzionale che è  stato approvato  dal  Senato della Repubblica, in seconda votazione, con la  maggioranza  assoluta dei suoi componenti l'11 luglio 2019, e dalla Camera
dei deputati, in seconda votazione, con la maggioranza dei due  terzi dei suoi componenti, l'8 ottobre 2019. 

L'articolo 1 della legge modifica l'articolo 56 della Costituzione riducendo il numero dei deputati dagli attuali 630 a 400 e il numero degli eletti alla Camera nella circoscrizione Estero da 12 a 8.

L'articolo 2 modifica invece l'articolo 57 della Costituzione riducendo il numero dei senatori da 315 a 200 e gli eletti al Senato della circoscrizione Estero da 6 a 4. Si abbassa anche il numero dei senatori assegnati a ogni regione da 7 a 3 e lo stesso discorso vale per le province autonome di Trento e Bolzano che vengono quindi equiparate alle regioni 

L'articolo 3 modifica invece l'articolo 59 della Costituzione, relativo ai Senatori a vita, che non potranno essere in nessun caso più di 5 in carica conemporaneamente. In precedenza si erano distinte due linee interpretative: quella secondo la quale ogni presidente della Repubblica poteva nominare 5 Senatori a vita indipendentemente da qualli già presenti in Senato e quella secondo la quale non dovevano essere comunque più di 5. La modifica dell'articolo 59 chiude definitivamente la questione.

L'articolo 4, infine, definisce l'entrata in vigore delle disposizioni precedenti. Ovvero dalla  data  del  primo scioglimento o della prima cessazione delle  Camere  successiva  alla data di entrata in  vigore  della  legge  costituzionale  e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni  dall'entrata in vigore della legge. 

Chi può votare?

Hanno diritto di voto tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali che abbiano compiuto i 18 anni nel giorno della consultazione presentandosi al seggio con la tessera elettorale e un documento di identità valido. Previsto il voto anche per gli italiani residenti all'estero che voteranno per corrispondenza o che hanno presentato opzione di voto in Italia entro l'8 febbraio 2020.

Gli elettori italiani residenti in Italia ma temporaneamente all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche, per un periodo di almeno 3 mesi, e i loro famigliari conviventi possono votare per corrispondenza presentando domanda in carta libera. domanda alla quale deve essere allegata una copia del documento di riconoscimento. La richiesta deve essere inviata al Comune di iscrizione elettorale entro il 26 febbraio 2020. 

Può presentare opzione di voto per corrispondenza come temporaneo all'estero per motivi di lavoro, studio e cure mediche anche chi risulta residente all'estero nel territorio di altra sede consolare, ovvero chi svolge il Servizio civile all'estero.

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