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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pubblicità in cassetta, alcuni supermercati e finanziarie esagerano

Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) ha illustrato in consiglio regionale un'interrogazione con la quale ha ricordato che il marketing postale non può essere rivolto a chi ha richiesto l'iscrizione del proprio indirizzo nel Registro delle opposizioni

Durante la seduta del consiglio regionale di ieri si è discusso anche di limitare l'invio di materiale pubblicitario da parte dei supermercati.

Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) ha illustrato un'interrogazione, sottoscritta anche dagli altri componenti del suo gruppo, Francesco Battistini, Marco De Ferrari, Andrea Melis, Gabriele Pisani e Alice Salvatore con la quale ha ricordato che, in base a quanto previsto dal Decreto Sviluppo 2011, il marketing postale non potrà essere più effettuato verso coloro che abbiano richiesto l'iscrizione del proprio indirizzo nel Registro pubblico delle opposizioni.

Tosi ha sottolineato, inoltre, che per l'uso di un sistema automatizzato per invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta è necessario il consenso espresso dell'abbonato. Ad ogni invio di materiale, inoltre, bisogna informare il destinatario del diritto di opporsi all'invio.

Tosi, inoltre, ha sottolineato che numerose aziende, supermercati e varie finanziarie utilizzano sempre più spesso la prassi di inviare tramite posta cartacea le loro offerte e promozioni pubblicitarie. Il consigliere, quindi, ha chiesto alla giunta di intervenire «obbligando tutte le catene commerciali a recapitare a casa solo la pubblicità con i nominativi dei destinatari che la richiedono, onde evitare che ci siano meno carta e inchiostri velenosi da smaltire compiendo, così, un passo in più verso la cultura dell’ambiente e riducendo i costi di smaltimento che vengono sopportati dai cittadini stessi».

L'assessore allo sviluppo economico Edoardo Rixi ha ringraziato il consigliere per aver presentato l'interpellanza: «È stato messo in luce un aspetto, quello dei costi di smaltimento della pubblicità, che spesso viene sottovalutato. Purtroppo a livello regionale non abbiamo competenze per normare il battage pubblicitario. Possiamo però invitare le grandi catene a non intasare le cassette della posta dei cittadini e i contenitori per lo smaltimento dei rifiuti. Tra l'altro non credo che un tale tipo di pubblicità abbia una reale incidenza sulla spesa da parte dei consumatori. Mi auguro che autonomamente la grande distribuzione si dia delle regole più stringenti. Noi non abbiamo poteri e competenze in merito ma condividendo l'obiettivo della mozione ci sforzeremo di trovare la modalità per intervenire e far sì che la grande distribuzione abbia maggiore attenzione in campo ambientale».

Fabio Tosi ha preannunciato una mozione per attivare la conferenza Stato Regioni sul problema.

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