Consiglio comunale e protesta precari, i progressisti scrivono al prefetto: "Quanto è accaduto è inammissibile"
Le forze politiche di minoranza puntano il dito sul comportamento del presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba: "Incapacità assoluta"
Lo aveva annunciato, e infine lo ha fatto: l'opposizione progressista in consiglio comunale (Pd, Genova Civica, lista Rossoverde, M5s) ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto chiedendo un intervento urgente sulla base di quanto è accaduto durante lo scorso consiglio comunale, con l'acceso dibattito in aula, la manifestazione dei precari degli asili, la protesta nella buvette di Tursi, l'intervento di polizia locale e Digos e la seduta prima sospesa e poi sciolta. La lettera si può leggere interamente in fondo alla pagina.
In sostanza, le forze politiche di minoranza puntano il dito sul comportamento del presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba e sulla "presunta impossibilità di ricondurre l'andamento dei lavori consiliari nei confini della regolarità - scrivono - totalmente inesistente, come facilmente riscontrabile attraverso le riprese video e che può essere testimoniata anche dalle decine di persone presenti nella tribuna del pubblico e nella tribuna stampa. La decisione del presidente Cassibba metteva quindi fine traumaticamente a un consiglio nel quale la richiesta dei gruppi consiliari di minoranza di far audire in conferenza capigruppo i rappresentanti sindacali e dei lavoratori [...] è stata utilizzata strumentalmente per accusare proprio la minoranza di non poter procedere nei lavori consiliari". Tutto questo a fronte di una tensione che è salita, "quando è stato scelto di chiamare 'rinforzi' della polizia locale, con la presenza della Digos per 'contenere' mamme, bambini e maestre".
I capigruppo D'Angelo, Bruzzone, Dello Strologo e Cassibba scrivono: "Non è che il più recente e gravissimo atto che dimostra l'incapacità assoluta del presidente del consiglio comunale di Genova, Carmelo Cassibba, di gestire l'aula, spesso palesemente subordinato alle direttive del sindaco; anche per quanto riguarda la scelta sempre più autonoma e spesso senza spiegazioni delle interpellanze proposte alla discussione in aula così come il rimandare spesso senza alcuna data le commissioni consiliari richieste dalla minoranza"
Per questo, la richiesta al prefetto è di intervenire "per far cessare i comportamenti lesivi del funzionamento democratico del consiglio comunale, delle prerogative dei consiglieri comunali e dei diritti di effettiva partecipazione delle minoranze".