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Decreto vaccini, scontro in Regione. Viale: «Difficoltà organizzative». Paita: «La Regione si adegui»

Al centro della polemica il nuovo decreto vaccini che prevede di passare da 4 a 12 vaccinazioni obbligatorie entro settembre. Per l'assessore Viale, un tempo troppo breve per organizzarsi a dovere

«Almeno quindicimila bambini da vaccinare entro settembre» e la Regione non ci sta. L'assessore regionale alla Salute e vicepresidente della Regione Liguria, Sonia Viale, esprime le sue preoccupazioni sull'applicazione del decreto vaccini: «Tutte le Regioni con voce unanime hanno dato mandato al presidente della Commissione Sanità, assessore del Piemonte, di rappresentare al governo le comuni difficoltà organizzative per quanto riguarda il testo del decreto,in particolare rispetto alla scadenza di settembre, quando inizierà l’anno scolastico. Queste difficoltà sono legate sia all’organizzazione del personale, anche in vista del periodo estivo, sia agli ordinativi dei vaccini con le case farmaceutiche. Sono problematiche che interessano tutte le regioni».

«La Liguria – aggiunge l’assessore Viale - è una delle regioni più avanzate rispetto al quadro delle vaccinazioni, per molte delle quali ha previsto la gratuità già da tempo. Ovviamente, però, le famiglie erano attente sulle vaccinazioni obbligatorie: passare da 4 a 12 crea ovviamente apprensione tra le famiglie e la necessità di adeguarsi, determinando così un impatto che va governato con un percorso di accompagnamento». Sono tantissime infatti le famiglie che si rivolgono in questi giorni alla Asl per chiedere informazioni, tempestando di chiamate i centralini.

E la polemica è servita: «La stragrande maggioranza delle amministrazioni ha accolto positivamente il decreto del governo sui vaccini ed è già al lavoro per organizzare le strutture sanitarie e arrivare in tempo all'appuntamento di settembre - replicano i consiglieri regionali Pd Raffaella Paita e Pippo Rossetti -. L'unica a gridare allo scandalo, sostenendo di non avere mezzi e risorse, è l'assessore Sonia Viale. Per non ammettere la propria incapacità organizzativa, lancia proclami e solleva polemiche sul decreto del governo, quando basterebbe che la Regione iniziasse a investire risorse. La Regione è in grado di far rispettare una legge che garantisce la salute e la sicurezza dei bambini?».

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