Ordinanza anti smog, è polemica: "Penalizza cittadini e piccole attività"
I consiglieri comunali Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) e Cristina Lodi (Partito Democratico) sull'ordinanza del Comune che entrerà in vigore il primo marzo
Ancora polemiche a Genova sull''ordinanza anti smog varata a fine dicembre da Comune. Prevede nuove limitazioni al traffico privato e commerciale su tutto il territorio comunale genovese a partire dal primo marzo 2023 (a questo link tutti i dettagli) e sono previsti anche aiuti e incentivi per chi vuole rottamare il proprio veicolo inquinante. Il provvedimento recepisce le indicazioni del Ministero della Salute per quanto riguarda la qualità dell'aria.
Nuova ordinanza anti-smog: quali mezzi non potranno più circolare e in quali orari
Lodi: "Penalizza i cittadini, quali studi dimostrano che migliorerà la qualità dell'aria?"
La consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi ha espresso alcuni dubbi: "A Genova la qualità dell’aria è pessima da anni - scrive in una nota - ma il Comune invece che pensare a strategie vere e concrete di diminuzione dell’utilizzo dei veicoli privati attraverso proposte efficaci nel tempo e sostenibili, emette ordinanze che vanno a penalizzare ancora una volta i cittadini. La limitazione della circolazione di alcune tipologie di autoveicoli e motoveicoli in vigore da marzo penalizzerà i privati, che si troveranno all’improvviso, in un momento di grave crisi economica, impossibilitati a utilizzare i propri mezzi senza però avere delle adeguate alternative per spostarsi in città e, soprattutto, verso la città. Inoltre, la delibera metterà in ginocchio anche le piccole attività che posseggono veicoli a uso commerciale Euro 3. Poco preavviso per consentire a queste persone di organizzarsi e poche risorse a disposizione per fare nuovi investimenti, considerata la difficoltà nel trovare i veicoli, i lunghi tempi di attesa e le perplessità generali sul bando per i finanziamenti, che pretende la rottamazione e l'acquisto di un veicolo nuovo, senza la garanzia che ci siano fondi a sufficienza per tutti".
"In tutti questi anni - sottolinea Lodi - non ci sono mai state misure propositive e costruttive per limitare l’utilizzo dei mezzi privati, penso per esempio a un trasporto pubblico efficiente che serva adeguatamente tutte le zone, anche e soprattutto quelle periferiche; ad alleanze con i sindaci della Città Metropolitana, proponendo una bigliettazione unica che metta insieme linee extraurbane, urbane e ferroviarie. Il miglioramento dell’aria e la riduzione dell’inquinamento avvengono anche attraverso l’aumento e la riqualificazione delle aree verdi, una rete funzionante di sharing mobility e molto altro".
E poi conclude: "Quali sono gli studi che dimostrano che questa misura andrà a migliorare la qualità dell'aria? In che modo l’amministrazione intende permettere alla popolazione che si muove dai Comuni limitrofi verso Genova di raggiungere la città? Quali misure intende adottare per permettere alle persone di andare a lavorare senza obbligarle ad acquistare un veicolo nuovo? Ho presentato un’interrogazione urgente per avere delle risposte e per capire se questa ordinanza è davvero il provvedimento giusto o se, forse, è l’ora che vengano attivate vere e proprie politiche di miglioramento della qualità dell’aria, ancora non pervenute in questa città".
Crucioli: "Si infierisce sui mezzi privati di una specifica fetta di popolazione"
Anche Mattia Crucioli, consigliere di 'Uniti per la Costituzione' che già in passato l'aveva definita 'ordinanza classista', è tornato sull'argomento annunciando una mozione in consiglio comunale: "È una misura iniqua che colpisce ancora una volta le classi meno abbienti, chi in sostanza è costretto a recarsi al lavoro con la Panda o la Vespa perché non ha la possibilità di cambiare il mezzo, e i moltissimi artigiani che utilizzano furgoni per lavorare, come sottolineato anche da Confartigianato. Si parla di oltre quindicimila veicoli che sarebbero interdetti dal divieto: utilizzando per l'ennesima volta la 'salute pubblica' come motivazione, si andrà a comprimere la libertà di spostamento di lavoratori, cittadini che vivono in quartieri senza servizi essenziali territoriali, e in generale persone per le quali cambiare un veicolo e soprattutto mantenerlo può rappresentare la differenza tra arrivare a fine mese o indebitarsi".
"Di fatto la misura non servirà a ridurre significativamente l'inquinamento - sostiene Crucioli - poiché non è previsto un limite al traffico in sé, ad esempio con pedonalizzazioni o targhe alterne, ma semplicemente si infierisce sui mezzi privati di una specifica fetta di popolazione, quella economicamente più fragile, già duramente impattata dai rincari energetici e di tutti i beni primari. Per questo motivo, Uniti per la Costituzione si opporrà a questa ordinanza presentando in Consiglio comunale una mozione, chiedendo sia di ridurre al solo centro cittadino la zona interessata dal divieto di circolazione (e non interdire tutto il territorio comunale, che significherebbe per molte delegazioni mal servite da mezzi pubblici gravi disagi negli spostamenti), che di prorogare di almeno sei mesi l'entrata in vigore del provvedimento. Infatti, anche per chi ha la possibilità di cambiare mezzo, vi sono tempi tecnici di attesa dovuti alla crisi bellica che come è noto sta provocando penuria di materie prime e ritardi nella produzione".