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Multe per chi fruga nei cassonetti, nessuna marcia indietro da Tursi

Respinto un ordine del giorno che avrebbe impegnato sindaco e Giunta a rivedere la delibera che aveva previsto sanzioni per chi è sorpreso a frugare nei cassonetti, contro la quale erano state raccolte oltre 10mila firme.

Il consiglio comunale di Genova, nella seduta di martedì 5 ottobre 2021, ha respinto con i voti della maggioranza un ordine del giorno fuori sacco che avrebbe impegnato il sindaco Marco Bucci e la sua Giunta a rivedere la delibera 20/2018, riguardante persone senza fissa dimora e cittadini in condizioni economiche disagiate, una delibera che aveva previsto sanzioni per chi è sorpreso a frugare nei cassonetti contro la quale il 'Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione' aveva raccolto oltre 10mila firme.

L'ordine del giorno, che aveva come primo proponente il consigliere comunale del M5S Stefano Giordano, è stato respinto con 23 i voti contrari (Lega Salvini Premier, Cambiamo, Vince Genova, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e 14 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Lista Crivello e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

Nel documento messo in votazione si leggeva che "gli agenti preposti si trovano molto spesso in difficoltà a sanzionare persone estremamente povere e a svolgere un ruolo che non rientra tra le loro principali mansioni" e che "è stato appurato che il sostituto procuratore Alberto Landolfi ha richiesto l'archiviazione di tutti i fascicoli riguardanti tali reati in quanto non c'è illecito penale". Il documento ricordava anche che "il sindaco e l'assessore avevano promesso al Comitato che presto sui cassonetti sarebbero apparsi degli adesivi che invitavano le persone bisognose a rivolgersi alla Caritas, al Massoero o ad altre associazioni benefiche piuttosto che frugare negli stessi".

Chiedeva infine che venisse rivista la la delibera 20/2018 "attraverso una proposta di modifica da discutere in aula con la presenza delle Associazioni interessate per affrontare seriamente il problema della povertà in città fermando l'inutile sperpero di risorse finanziare pubbliche erroneamente utilizzate in questa inutile lotta al degrado, investendo tutte le economie possibili al fine di combattere la povertà e l'emarginazione nella nostra città e ad attivare, come promesso, una campagna di sensibilizzazione attraverso gli adesivi sui cassonetti che invitino le persone bisognose a rivolgersi ad associazioni benefiche piuttosto che frugare negli stessi".

Amareggiata Aleksandra Matikj, autrice della petizione che aveva raccolto le firme contro la delibera nel 2018 e Presidentessa del 'Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione': "Non era mai successo che raccogliessimo oltre 10mila firme in così pochi giorni, i genovesi avevano dimostrato di non riconoscersi in quell’ordinanza. Secondo noi stati messi in difficoltà i vigili e anche le Autorità giudiziarie che hanno già ribadito che non si può considerare un reato penale di “furto” dal momento in cui quanto volontariamente lasciato dalle persone nei cassonetti non ha alcun valore definito".

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