Centro città blindato nel pomeriggio di venerdì per la visita del ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel capoluogo ligure: il ministro è stato invitato da Anci Liguria, l’associazione che raggruppa i sindaci liguri, oggi presenti (Marco Doria compreso) per discutere di temi delicati quanto d’attualità, e cioè immigrazione, accoglienza e sicurezza. 

L’appuntamento è alla sede dell’Agenzia delle Entrate, in via Fiume, che sin dalle prime ore della mattinata è presidiata dalle forze dell’ordine, complice anche la manifestazione organizzata in concomitanza con la visita per protestare contro il decreto “Minniti-Orlando”, che prevede, tra le altre cose, un giro di vite proprio sull’accoglienza con l’intensificazione delle espulsioni con un’unica procedura che comprende anche i lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno, l’aumento di Centri di Permanenza per il rimpatrio e l’abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo.

I manifestanti si sono dati appuntamento su Facebook (con l’evento “Minniti Genova non ti vuole”) ai giardini di Brignole alle 17.30, mentre in mattinata davanti alla Prefettura è andato in scena un presidio di Cgil, Cisl, Uil e Arci Genova «per chiedere, ancora una volta, l'approvazione della legge di riforma della cittadinanza, ancora ferma al Senato, con l’obiettivo di raggiungere un traguardo di civiltà e consentire a migliaia di giovani nati e cresciuti in Italia, figli di immigrati che hanno scelto di vivere nel nostro Paese, di essere riconosciuti come cittadini italiani, e per esprimere il loro dissenso ai decreti Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza».

Il ministro Minniti a Genova