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Migranti, Genova pronta a uscire dal sistema di protezione Sprar

Una delle prime mosse della nuova amministrazione sarà quella di uscire dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Il Comune di Chiavari, con il nuovo sindaco Di Capua, non seguirà le orme di quello di Genova

Ieri presso la basilica della Nunziata si è tenuta una veglia per ricordare i migranti, morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Nel frattempo il Comune di Genova si avvia a uscire dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar). Di diverso avviso il nuovo sindaco di Chiavari, Marco Di Capua.

Come anticipato in campagna elettorale, la Lega Nord intende anche sanzionare chi viene sorpreso a chiedere l'elemosina. L'uscita del Comune dallo Sprar avrà conseguenze anche sui minori richiedenti asilo. Lo Sprar è costituito dalla rete degli enti locali che accedono ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

«Il rischio per il sindaco Marco Di Capua - spiega il consigliere regionale del Carroccio Alessandro Puggioni - é quello di ritrovarsi più presunti profughi sotto casa, inclusa una quota proveniente da Genova. È chiaro che se il capoluogo ligure chiude al business immigrati o comunque stringe le maglie su una situazione diventata ormai intollerabile per il comune buon senso della cittadinanza, Chiavari e gli altri Comuni del Tigullio che hanno accettato lo Sprar probabilmente subiranno delle conseguenze».

Le intenzioni della maggioranza hanno subito suscitato reazioni, soprattutto perché lo Sprar permette di sapere i numeri dei migranti, presenti sul territorio. Uscendo dal sistema di rischia di non avere più una stima attendibile dei richiedenti asilo, presenti sul territorio.

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