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Luna Park, lavoratori sul piede di guerra: «Presi in giro dal Comune»

Ferdinando Uga, presidente di Anesv-Agis: «Un pezzo dell’ultimo secolo di storia genovese, fiore all'occhiello dell’intrattenimento natalizio ligure, è stato dimenticato, se non calpestato, dall'amministrazione comunale»

Continua a tenere banco a Genova la questione dello spostamento del Luna Park dalla storica location alla Foce. A far sentire la propria voce, questa volta, sono stati proprio i lavoratori dei "baracconi" attraverso un comunicato.  

«I quattrocento lavoratori della struttura mobile più grande d’Europa, il Luna Park della Foce - si legge nella nota - , sono pronti a far sentire la propria voce in seguito a quanto emerso durante la commissione consiliare che si è tenuta a Palazzo Tursi. Un pezzo dell’ultimo secolo di storia genovese, fiore all’occhiello dell’intrattenimento natalizio ligure, è stato dimenticato, se non calpestato, dall’amministrazione comunale».

Il programma per la demolizione dell’ex Nira prevedrebbe infatti la disposizione di cantieri di servizio in piazzale Kennedy, in modo da completare lo smantellamento dell’edificio entro dicembre 2018. Questo, sommato al disagio causato dalle polveri alzate durante demolizione dello stabile, renderebbe incompatibile l’allestimento dei “Baracconi”. Gli operatori del Luna Park, già costretti al trasferimento in vista dei lavori per la realizzazione del Waterfront di Levante, non ci stanno: «Ci sentiamo presi in giro - tuona Ferdinando Uga, presidente interregionale per la Liguria e la Lombardia di Anesv-Agis, l’associazione più antica che rappresenta gli esercenti dello spettacolo viaggiante - prima ci dicono che dovremo spostarci, nel giro di qualche anno, a causa del Waterfront di Levante. Poco dopo, ci viene invece comunicato il trasferimento immediato per far spazio ai detriti di demolizione dell’ex Nira».

Considerando i tempi di realizzazione del Waterfront, l’amministrazione e gli operatori del Luna Park avrebbero avuto tutto il tempo per progettare il trasferimento in ogni dettaglio, da quelli economici a quelli relativi alla sicurezza. Ciò è invece «Impensabile - prosegue Uga - a sei mesi dall’allestimento. Useremo civilmente tutti i mezzi immaginabili, a partire dalla presenza alle riunioni del Consiglio comunale, per far sentire la nostra voce: rappresentiamo la storia dell’intrattenimento genovese e, soprattutto, il lavoro e i diritti di duecento famiglie e quattrocento lavoratori».

In virtù della posizione di primissimo piano riservata allo spettacolo viaggiante all’interno del nuovo Codice dello spettacolo (legge 22 novembre 2017, numero175), considerato attività culturale, e della funzione sociale e di aggregazione riconosciuta dallo Stato nell’articolo 1 della legge 337/68 «Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale - precisa Ferdinando Uga - di progettare insieme un trasferimento strutturale, in una zona strategica come quella della Foce».

Una richiesta più che legittima, considerando che il Luna Park anima da cent’anni la Foce, raggiungendo in cinquanta giorni centoventimila presenze. «Non siamo affatto contro la riqualificazione dell’area: chiediamo solo collaborazione. Negli ultimi dieci anni, non ci siamo mai opposti alla convivenza con i cantieri per la messa in sicurezza idraulica della città, nonostante ci penalizzassero economicamente. È stato un sacrificio compiuto più che volentieri - conclude - in nome della messa in sicurezza della città».

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