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Reddito di cittadinanza, la Regione boccia la proposta 5 Stelle

Sette favorevoli e 23 contrari. Con questo risultato il consiglio regionale ha bocciato la proposta di legge di Alice Salvatore e del Movimento 5 Stelle

Mercoledì 1 marzo 2017 il consiglio regionale ha respinto con 7 voti favorevoli (Movimento5Stelle, Gruppo misto- Libera-Mente Liguria e Rete a Sinistra) e 23 contrari (maggioranza di centro destra e Pd) la proposta di legge 'Disposizioni regionali sul Reddito di cittadinanza', di iniziativa di Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle e degli altri componenti del gruppo.

Il testo si proponeva di istituire il reddito di cittadinanza «quale misura regionale diretta a contrastare lo stato di povertà disuguaglianza ed esclusione sociale, a creare condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro, a valorizzare le competenze di base e professionali delle persone, a promuovere la coesione sociale e la crescita economica e occupazionale del territorio».

Venivano quindi individuati i beneficiari, i requisiti di accesso, le modalità di erogazione e di controllo e il finanziamento degli interventi. L'erogazione dell'intervento era subordinato  alla sottoscrizione da parte del richiedente del Piano di Azione individuale (PAI).

Per il finanziamento degli interventi si prevedeva l'istituzione del 'Fondo regionale per il reddito di cittadinanza', alimentato da risorse regionali. Il Fondo, secondo l'intento dei proponenti, poteva essere incrementato da ulteriori risorse derivanti da fondi europei.

Prima del voto, Alice Salvatore ha difeso la proposta di legge: «È un testo articolato e complesso con 14 articoli in cui si trovano i finanziamenti necessari. Noi abbiamo proposto anche emendamenti migliorativi per raggiungere un accordo con le altre forze politiche. Mi hanno stupito le pulci fatte al nostro provvedimento - ha aggiunto - per la copertura finanziaria mentre non si è entrati nel merito della proposta di legge in sé. Invece le altre parti politiche non hanno proposto emendamenti in commissione e in Consiglio in modo che questa misura del reddito di cittadinanza fosse applicabile». Secondo il consigliere, dunque, non c'è stata la volontà politica di portare avanti il provvedimento.

L'assessore alle politiche sociali, Sonia Viale ha ribadito che il tema della povertà è fondamentale e chi amministra deve trovare delle vie per contrastarla. Alla luce di ciò, l'assessore ha preannunciato il voto contrario della giunta perché il documento «è sovrapponibile allo strumento licenziato recentemente dal governo, il Sia (Sostegno per l'inclusione attiva, ndr)». Pur non dicendosi d'accordo con l'impostazione governativa, Viale ha rimarcato la necessità di tenere in debito conto quanto previsto dal Sia e ha ricordato che il Governo ha stanziato per questo settore un miliardo e cinquecento milioni di cui circa 30 milioni, presumibilmente andranno alla Liguria. L'assessore ha, quindi, spiegato che la proposta della maggioranza è di attendere la ripartizione dei fondi nazionali e di verificare il funzionamento del Sia. «Come Regione, andremo poi ad aiutare chi rimane fuori» ha aggiunto, evidenziando che non avrebbe senso ora, in virtù di una legge regionale sovrapponibile a un provvedimento nazionale, sottrarre fondi al bilancio regionale nel capitolo destinato al settore sociale, che ha già subito pesanti tagli.

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