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Crisi di governo, la lettera dei sindaci a Draghi: "Vai avanti". Firma anche Bucci

Anche il presidente della Regione Giovanni Toti si è rivolto al premier chiedendogli di rimanere alla guida del Paese

Anche Marco Bucci, sindaco di Genova, ha firmato una lettera insieme a diversi altri colleghi d'Italia per chiedere a Mario Draghi di andare avanti. Tiene infatti banco la crisi di Governo dopo la rottura con il Movimento 5 Stelle e le dimissioni del premier, respinte dal Presidente della Repubblica Mattarella. 

"Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza - si legge nella lettera - le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall'inizio. Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all'Italia e all'Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l'Italia".

La lettera è stata firmata anche da Luigi Brugnaro (Venezia), Antonio Decaro (Bari e presidente Anci), Michele De Pascale (Ravenna e presidente Upi), Giorgio Gori (Bergamo), Roberto Gualtieri (Roma), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (Firenze), Maurizio Rasero (Asti), Beppe Sala (Milano) e Matteo Ricci (Pesaro e presidente Ali).

Anche Giovanni Toti si è rivolto al premier: "La caduta del Governo metterebbe a rischio molti investimenti a favore dei cittadini delle nostre Regioni. Da presidente invito tutti i colleghi a condividere questo mio appello affinché Draghi rimanga al suo posto e i partiti mettano con generosità a disposizione la propria forza parlamentare. Servono stabilità e decisioni rapide. Come nei tempi più cupi della pandemia dalle Regioni deve arrivare un appello alla responsabilità".

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