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«Sì allo Ius Soli», gli insegnanti genovesi aderiscono allo sciopero della fame

Molti docenti di diverse scuole del capoluogo ligure e della regione hanno deciso di partecipare all'iniziativa organizzata a livello nazionale per manifestare il propri consenso alla legge sul diritto alla cittadinanza

«Sì allo Ius Soli»: anche alcuni insegnanti di Genova hanno deciso di aderire all’iniziativa promossa a livello nazionale dalla Rete “Insegnanti per la cittadinanza”, di cui fanno parte docenti e maestri di diverse scuole italiane che hanno deciso di manifestare il proprio consenso all’approvazione dello Ius Soli, la legge che prevede che i bambini nati in Italia da stranieri privi di cittadinanza italiana la acquisiscano automaticamente.

Il mese di mobilitazione è partito il 3 ottobre, con numerosi insegnanti che hanno deciso di partecipare alla “staffetta” dello sciopero della fame indossando anche il nastrino tricolore. Anche dal capoluogo ligure sono arrivate adesioni, con alcuni docenti delle scuole Daneo di salita delle Battistine, della San Martino di Borgoratti e della Garaventa di piazza delle Erbe che hanno scelto di non consumare il pasto in mensa per manifestare il proprio consenso al diritto alla cittadinanza. 

Allo sciopero della fame a staffetta, partito giovedì 5 ottobre, hanno deciso di aderire anche il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e i sottosegretari Benedetto Della Vedova e Angelo Rughetti, insieme con decine di altri senatori e deputati.

Polemica dai vertici regionali della Lega Nord

Sulla mobilitazione, che verrà ripetuta a metà ottobre, sono intervenuti i vertici regionali della Lega Nord, che in una nota hanno fatto sapere che «siccome noi riteniamo che la scuola debba godere di una sua autonomia, nei nostri istituti non si dovrebbe fare politica, ma esclusivamente attività scolastica. Oggi il dovere degli insegnanti è quello di non mischiare la formazione, la cultura e l’educazione civica con la politica di parte, come purtroppo spesso è avvenuto dopo il Sessantotto».

«Non si tratta solo di lavaggio del cervello in pieno stile anni Settanta, ma anche di mancanza di rispetto verso i bambini e la stragrande maggioranza delle loro famiglie, che sullo Ius Soli non la pensano affatto come gli amici buonisti di Matteo Renzi. Se alcuni insegnanti vogliono manifestare in piazza e fare attività politica - prosegue il comunicato firmato da Alessio Piana, capogruppo regionale della Lega Nord - lo facciano al di fuori delle nostre aule e dell’orario di lavoro. La scuola, i bambini e le famiglie non si toccano. Dobbiamo stare attenti ed essere tutti uniti affinché non si ripeta il vergognoso, a tratti pericoloso, indottrinamento politico degli anni Settanta».

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