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Iren sanzionata per pratiche scorrette e firme false, il Comune sapeva?

La domanda è stata posta in consiglio comunale da Enrico Musso dato che la società è partecipata da una partecipata del Comune

Pratiche commerciali scorrette di attivazione contratti, in alcuni casi addirittura con firme false, in tema di modalità di offerta e conclusione dei contratti a distanza di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero, attraverso la rete degli agenti porta-a-porta e attraverso il canale telefonico.  Per questi motivi l'autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha inviato alla società Iren una sanzione di 830mila euro. 

Tra le condotte accertate e sanzionate  la conclusione di contratti di fornitura in assenza di qualsiasi manifestazione di consenso del consumatore, perfino attraverso l’apposizione di firme false e, in caso di attivazione della fornitura non richiesta, nella ingiustificata richiesta di pagamento della fornitura da parte del venditore non richiesto. Inoltre sono state anche rilevate concusioni di contratti di fornitura sulla base di informazioni ingannevoli sull’identità del professionista e la natura e lo scopo del contatto e in assenza di una adeguata conoscenza ed informazione sulle caratteristiche e le condizioni contrattuali dell’offerta, ossia in condizioni tali da limitare notevolmente la capacità dei consumatori di prendere una decisione consapevole in merito all'offerta, anche in relazione ai tempi e luoghi dei contatti

Il tema è stato portato anche in consiglio comunale, nella seduta di martedì 31 gennaio, da Enrico Musso che ha chiesto delucidazioni all'amministrazione, dato che la società è partecipata da una partecipata del Comune. «Il Comune ne era a conoscenza? - ha domandato».

Per la giunta ha risposto l'assessore Francesco Miceli: «Nel corso dei procedimenti è emerso che le stesse aziende avevano promosso procedure interne per superare questi problemi».

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