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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Imu: sindaci uniti contro il governo, Tursi attiva un call center

Su richiesta di Simone Farello (Pd), Enrico Pignone (Lista Doria), Guido Grillo (Pdl) e Enrico Musso (aggiunto in conferenza capigruppo) la seduta del consiglio comunale di ieri si è occupata delle aliquote Imu 2013

Su richiesta di Simone Farello (Pd), Enrico Pignone (Lista Doria), Guido Grillo (Pdl) e Enrico Musso (aggiunto in conferenza capigruppo) la seduta del consiglio comunale di ieri si è occupata delle aliquote Imu 2013.

A intotrodurre l'argomento è stato Farello. «A luglio e agosto già si intuiva che non fosse scontato il recupero dell’aliquota del 2013, ma non si poteva immaginare che il governo non avrebbe rimborsato nemmeno il 2012. Chiedo che l’amministrazione impieghi risorse per fare chiarezza e rendere evidente che nel 2013 si pagherà comunque meno che nel 2012».

Quindi è stata la volta di Pignone. «Utilizzare tutti gli strumenti, tra cui il sito del Comune. La trasparenza è una priorità. Dare indicazioni su quello che sta accadendo. Grillo: il nostro Comune in controtendenza: quando si sapeva che l’Imu sarebbe stata abolita, ha alzato l’aliquota. I revisori dei conti avevano già avvertito del rischio».

Musso. «Confusione dovuta soprattutto al palleggio di responsabilità tra Governo e Comuni. Già in agosto mi ero stupito della posizione del Comune di Genova, che poneva come entrata certa questa quota Imu. Poi è chiaro che il Governo non potrebbe rimborsare più del 4 per mille a cui tanti comuni si sono attenuti».

La risposta è arrivata dall’assessore Francesco Miceli. «La normativa prevede che i comuni possano variare le aliquote anche dopo l’inizio dell’esercizio. Questa possibilità è utilizzata da Genova come da tante altre amministrazioni. A luglio urgeva approvare il bilancio e uscire dall’esercizio provvisorio, per l’urgenza di questioni come quella dell’Amt. Un mese dopo, il 31 agosto, il Governo approvava il rinvio della rata dell’Imu, rimandando a dopo decisioni definitive».

«Il recente decreto  - prosegue Miceli - stabilisce il rimborso ai Comuni per il 60%. Situazione attuale: durissima presa di posizione dei sindaci e di diversi esponenti politici. Non si comprende come il Governo possa abolire una tassa e poi pretenderne il pagamento. La norma interessa, anche per poche decine di euro, 4 milioni di cittadini. Quasi tutti, non essendo in grado di fare i calcoli, dovranno rivolgersi a consulenti».

«Le possibili modifiche nella legge di stabilità - conclude l'assessore - non saranno esecutive prima dei termini stabiliti. Il Comune si occupa costantemente dell’informazione ai cittadini, attraverso il sito. Presto sarà attivato un call center».

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