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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ilva: governo vuole chiuderla, incredulità e rabbia a Cornigliano

Sindacati pronti ad andare a protestare sotto casa di Beppe Grillo se il nuovo governo seguirà la linea, indicata da Lorenzo Fioramonti durante un incontro a Taranto con i sindacati

C'è fermento all'Ilva di Cornigliano dopo le parole, pronunciate ieri a Taranto da Lorenzo Fioramonti, consulente economico di Luigi Di Maio, in merito a una chiusura controllata dell'acciaieria. «Oggi abbiamo avviato un dialogo informale con sindacati lavoratori Ilva per realizzare un percorso condiviso che porti a soluzione di lungo termine di quello che ormai è diventato un disastro economico, ambientale e sanitario senza precedenti. Basta decreti imposti dall'alto», ha scritto su Twitter il deputato 5 Stelle.

Fra i primi a replicare Carlo Calenda. «"Chiuderemo Ilva progressivamente non in un anno ma nemmeno in 20/30". Ma come si fanno a dire simili superficialità. O la chiudi o la risani. Con quali soldi la tieni aperta a tempo? Dilettantismo di chi non ha mai gestito nulla in vita sua. Sulla pelle di 20000 lavoratori».

Ma Fioramonti tira dritto. «Sulla pelle di lavoratori e tarantini gioca chi da anni garantisce impunitá a manager, commissari ed acquirenti dell'industria che ha fatto e continua a fare piú morti nella storia d'Italia, deturpando un territorio bellissimo. Il nostro modo di "fare" è molto diverso dal suo».

Una chiusura di Taranto significherebbe stessa sorte per Cornigliano. Così il momento già difficile per i lavoratori, preoccupati per l'interruzione della trattativa fra sindacati e Mittal, si complica ulteriormente con prospettive sempre più incerte per il loro futuro. Quello che è certo è che i sindacati non intendono stare a guardare e se verrà confermata la linea del nuovo governo sull'acciaieria, sono pronti ad andare sotto casa di Beppe Grillo.

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