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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Genova Jeans, la lettera di 13 artisti: "Non vogliamo che i nostri nomi vengano associati all'esposizione"

Venerdì mattina la commissione consiliare per discutere della manifestazione

Ancora polemiche su "Genova Jeans", manifestazione in programma dal 2 al 6 settembre 2021, e che intende valorizzare il jeans, la sua storia, e il legame con la città. 

Mentre domani, venerdì 27 agosto, si terrà la commissione consiliare richiesta dai consiglieri comunali di Pd, Lista Crivello, M5s, Chiamami Genova e Gruppo Misto per parlare del finanziamento della kermesse, nel frattempo ai gruppi consiliari è arrivata una lettera da parte di 13 artisti che chiedono di non associare il loro nome alla manifestazione.

Nella lettera, che porta la firma di Simone Berti, Henrik Blomqvist, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Ettore Favini, Giovanni Gaggia, Goldschmied&Chiari, Claudia Losi, Gabriele Picco, Gianni Politi, Vedovamazzei, Serena Vestrucci e Cesare Viel, si legge che dell'organizzazione dell'evento "non abbiamo ricevuto notizie ufficiali, nonostante sia previsto l'utilizzo delle opere da noi a suo tempo donate alla città, 'opere di grande rilievo che ci sono state donate da artisti di fama internazionale'. Ognuno di noi ha deciso di donare le opere che compongono parte della collezione del Comune di Genova spinti da un istinto di rinnovamento e ispirati da una delle tradizioni più antiche del Mediterraneo che ha contribuito a far conoscere ed apprezzare Genova nel mondo. Non ci siamo risparmiati per realizzare opere ex novo o donare pezzi già realizzati, alcuni di noi a proprie spese si sono occupati della spedizione delle stesse, per valorizzare una città depositaria di una tradizione culturale e artistica a livello internazionale, da troppo tempo assopita e tormentata da bagarre politiche che hanno tolto alla comunità artistica una perla del contemporaneo come Villa Croce. Dai giornali scopriamo inoltre che a fronte di queste donazioni esiste un budget faraonico per la comunicazione dell’evento, l’ospitalità e addirittura per la cena di gala, quest’ultima assolutamente anacronistica di questi tempi, come se il Covid non fosse mai esistito o non continui a circolare. A fronte di queste notizie, ignari dei dettagli dell’intera operazione in cui nostro malgrado saremo coinvolti attraverso l’utilizzo delle nostre opere, esprimiamo fermamente il nostro dissenso a che i nostri nomi vengano associati in qualsiasi modo a questa esposizione e chiediamo quindi che le nostre opere non vengano esposte in mostra finché tutti i dubbi non vengano chiariti". È possibile leggere la lettera in pdf in fondo all'articolo.

I firmatari sono parte di coloro che sono stati inseriti sul sito della kermesse nella sezione in cui si parla di "opere generosamente donate alla città dai migliori artisti italiani attraverso il progetto Artejeans di Ursula Casamonti e Francesca Centurione Boschieri. Questi bellissimi lavori, che raccontano la memoria e il futuro di una stoffa simbolo dell'orgoglio genovese, saranno ospitati nel cantiere del Museo del Jeans al Metelino, edificio storico portuale che si affaccia su quella che diventa la Via del Jeans".

La lettera, inviata all'associazione Genova Jeans e al Comune di Genova, fa riferimento all'esame del budget della manifestazione, condotto in primis dal capogruppo dem Alessandro Terrile, che ha rivelato che l'evento costerà complessivamente 1.398.897,32 euro, cifra che - secondo l'opposizione - sarebbe triplicata rispetto alla previsione iniziale, indicata nella Delibera di Giunta del 24 dicembre 2020. "Le motivazioni dei tredici artisti sono le stesse che hanno mosso noi consiglieri comunali in queste settimane - commenta Terrile - la preoccupazione per l'assenza di trasparenza e per i costi faraonici della manifestazione. Insomma, gli artisti temono una reputazione negativa. Alla faccia dell'evento internazionale che consacrerà la nostra città come capitale del Jeans. Mentre la manifestazione perde pezzi, a una settimana dall'avvio è confermato il budget di 1,4 milioni di euro, di cui 1,1 milioni a carico di risorse pubbliche. Il tutto per un evento che durerà 5 giorni. Domani mattina (venerdì 27 agosto, ndr) alle 10 si terrà una commissione consiliare sull'argomento. Abbiamo chiesto l'audizione anche degli artisti che hanno abbandonato la manifestazione".

"I conti li faremo alla fine dell’evento - aveva replicato alle polemiche giorni fa il Comune di Genova in una nota - e saremo pronti a raccogliere ogni suggerimento utile a migliorare la manifestazione per il 2022, ma tentare di denigrare e boicottare un appuntamento così importante è davvero meschino per chiunque si definisca genovese. Nulla è stato tolto al fondo emergenza. Il Comune di Genova rientrerà dell’impegno economico attraverso la bigliettazione e le sponsorizzazioni. Genova Jeans sarà un evento che porterà nella nostra città turisti, esperti del settore, grandi marchi della moda e possibili investitori consacrandoci come capitale del jeans nel mondo".

Intanto, il 2 settembre è prevista la presentazione dell'apertura di Genova Jeans con una conferenza stampa, dopodiché la manifestazione avrà ufficialmente inizio.

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