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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Garassino e i calci ai migranti, una raccolta firme per chiedere le dimissioni

Dopo l'accordo fra Curia e prefettura per trasferire 25 migranti nell'ex asilo Govone a Multedo, l'assessore Garassino ha chiarito come queste persone vadano seguite. Le sue parole però hanno fatto scoppiare un polverone

Si allunga di ora in ora il numero delle reazioni alla frase, proncunciata dall'assessore Stefano Garassino nell'ultimo incontro con gli abitanti di Multedo. «Il primo che chiede l'elemosina lo prendo a calci nel sedere», le parole dell'esponente leghista relative ai 25 migranti che verranno ospitati nell'ex asilo Govone.

L'assessore ha poi chiarito che il suo era un modo provocatorio per dire che queste persone devono essere seguito non solo quando si trovano all'interno della struttura. Ma poi su Facebook ha aggiunto: «La sinistra come sempre non intende. Io difendo i cittadini onesti e i piu deboli che non sono i presunti migranti ma i tanti genovesi bisognosi o indifesi che nessuno di loro considera. La maggior parte dei genovesi si è stufata di accattoni molesti davanti a ogni negozio a ogni parcheggio che cercano di spillare soldi a chi gia di soldi non ne ha. Girate cari consiglieri del Pd e 5 Stelle, girate Genova con gli occhi aperti e poi ne riparliamo».

Una raccolta firme per chiedere le dimissioni dell'assessore

Il portavoce del Comitato di Sarzano, Claudio Garau, ha spiegato che «Da lunedì vedrà la luce un comitato spontaneo dal nome "Sì al dialogo e no ai calci nel sedere", finalizzato a una raccolta firme da portare in Comune per richiedere le dimissioni dell'assessore Garassino dopo le dichiarazioni (che si è già rimangiato) contro le istituzioni (prefettura) la Curia e la gravissima istigazione alla violenza con la esplicita intenzione di prendere a calci i migranti. Il comitato sarà composto da persone di ogni pensiero politico. Con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tipo di linguaggio che deve essere espresso da qualunque carica politica».

La reazione del Partito Democratico

Subito dopo Gianni Crivello è arrivato il commento indignato di Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione. «È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni parli in questo modo. Un amministratore dovrebbe lavorare per garantire sicurezza e integrazione, non minacciare di prenderli a calci. Quella di Garassino è una frase da irresponsabile estremista che rischia di alimentare in città un clima pericoloso. Che il Comune si occupi di più dell'emergenza occupazionale impedendo la nascita di nuove povertà. La città dov'è nato il Partito Socialista, che ha organizzato la rivolta contro il governo Tambroni, che ha sempre avuto una chiesa illuminata, sta diventando l'avamposto di un nuovo pericoloso estremismo di destra. Ora basta. Che la sinistra e le forze sociali si sveglino prima che sia troppo tardi. Garantire sicurezza è un obbligo. Ma queste frasi e questo clima non solo sono inaccettabili, ma creano i presupposti di un contesto rischioso. Mi chiedo se il pensiero di Garassino sia anche quello del suo schieramento e di Bucci. Mi auguro che prendano le distanze dalle sue affermazioni, altrimenti siamo davvero di fronte a una deriva pericolosa. Soprattutto il sindaco Bucci, che governa tutta la città e non solo una parte».

L'indignazione dei Cinque Stelle

Anche il Movimento 5 Stelle è intervenuto nella polemica. «Come MoVimento 5 Stelle ci siamo dichiarati contrari al metodo con cui si è proceduto per il trasferimento dei migranti all'ex Asilo Govone a Multedo, con un accordo silenzioso tra Prefettura e Curia, senza consultare il Consiglio Comunale né tantomeno i Municipi o i cittadini residenti. Tuttavia riteniamo inqualificabili le parole espresse ieri dall'Assessore Garassino, una battuta "il primo che fa l'elemosina lo prendo a calci nel sedere" che non è una battuta, ma l'espressione del più bieco e intollerante approccio nei confronti di una questione delicata come questa».

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