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Sanità: più soldi per la Liguria, polemiche tra Toti e il Pd

Paita, Ferrando e Rossetti: «I soldi arrivano per merito della sinistra, non devono andare sprecati com'è stato fatto finora dalla giunta». Toti: «Un risultato che premia il buon lavoro della nostra amministrazione»

Aumentano i fondi per la sanità ligure, grazie al riparto del fondo sanitario approvato nella Conferenza delle Regioni infatti nel 2017 ci saranno 8,9 milioni in più a disposizione rispetto alla ripartizione del 2016. Complessivamente alla Liguria sono stati quindi assegnati 3,53 miliardi di euro.

Un dato importante per la nostra Regione che ha però scatenato alcune polemiche tra il presidente Giovanni Toti e il Partito Democratico. Il presidente della Regione ha infatti rivendicato l'ottimo risultato: «Che premia il buon lavoro della nostra amministrazione, continueremo a lavorare per garantire ai cittadini cure sempre più efficaci e tempestive, lotta agli sprechi e alle inefficienze pagati con i soldi dei cittadini». A fargli eco anche la vice presidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale: «Abbiamo effettuato un buon lavoro tecnico-politico che ha consentito di considerare l’indice di vecchiaia più alto d’Italia della nostra regione e di non penalizzare la Liguria in base ai dati sulla decrescita demografica. Le maggiori risorse ottenute ci consentono di proseguire nel piano di efficientamento avviato e che ho illustrato, la scorsa settimana, in commissione sanità: evidentemente ha convinto per efficacia».

Non si è fatta attendere la risposta dei Pd per voce di Raffaella Paita, Valter Ferrando e Pippo Rossetti che con un comunicato congiunto hanno attaccato la giunta: «Il governo di sinistra guidato dal Pd ha aumentato il fondo sanitario nazionale per le Regioni e alla Liguria spetteranno 8,9 milioni di euro in più. Questi soldi, però, non devono andare sprecati com’è stato fatto finora dalla Giunta Toti, ma è bene che vengano impiagati per i cittadini. Quindi la Regione usi i fondi in più messi a disposizione da Roma per le liste d’attesa di anziani e disabili, per potenziare gli organici nei reparti di Pronto soccorso e per pagare i pedaggi autostradali alle pubbliche assistenze. Non li utilizzi però per comprare nuove barelle dopo quelle non a norma acquistate recentemente: i dirigenti responsabili di questo pasticcio le paghino di tasca propria, senza far ricadere i propri errori sui conti pubblici».

Non si è fatta attendere, infine, la replica di Sonia Viale: «Ci vuole una bella faccia tosta politica a rivendicare il risultato dell'aumento del fondo regionale. Stiano tranquilli: non faremo come hanno fatto loro per dieci lunghi anni in cui hanno chiuso ospedali, senza fare alcun intervento di efficientamento dei servizi ai cittadini. I consiglieri Pd si preoccupino, piuttosto, dell'abbattimento del fondo sociale che è stato ridotto dai 311 milioni del 2016 agli attuali 99 milioni: un taglio che mette a rischio tutti i servizi alle famiglie, le fasce deboli e i disabili: invece di millantare risultati non propri, il Pd farebbe meglio a unirsi alle nostre proteste verso il ministro Poletti». A commentare le parole dei consiglieri del Pd anche il presidente Toti che, in un post sulla propria pagina Facebook, ha puntualizzato: «Lella Paita non si avventuri nei numeri della sanità: aveva previsto un disavanzo di 135 milioni, ne abbiamo risparmiati 23, chiudendo a meno di 75 milioni. Meno acrobazie sulle cifre e munirsi di pallottoliere. Quanto agli stanziamenti del Governo verso le regioni ricordo che i tagli complessivi in tre anni superano gli 8 miliardi. Così il Pd aiuta gli enti locali. Siamo seri».

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