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Sabato, 20 Aprile 2024
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I Grillini disertano la festa democratica con il disappunto del Pd e di Farello

Dispiace che il Movimento 5 Stelle abbia rinunciato a confrontarsi con noi alla nostra Festa. Dispiace che al Movimento 5 Stelle interessi molto decidere di chi è “la colpa” della crisi e poco discutere su quali cose vadano fatte. Così Simone Farello

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Da molti anni ormai la Festa Democratica rappresenta l’apertura dell’anno politico. Lo dimostra anche il programma delle iniziative politiche di questa edizione 2012 che affronta tutti i tempi più importanti sia del dibattito nazionale che di quello genovese.

È quindi normale che il lavoro, l’economia e la situazione sociale siano i veri protagonisti di questi 20 giorni di confronto politico aperto ai cittadini e alle cittadine, alle forze sociali, all’associazionismo: alla città.

È molto significativo che oltre al programma dei dibattiti generale il Partito Democratico e il Gruppo Consiliare del Comune di Genova abbiano costruito uno spazio in cui i lavoratori e le lavoratrici di 15 realtà produttive, pubbliche e private, della nostra città esporranno direttamente, senza filtri, ai militanti, gli amministratori e i dirigenti del PD la loro situazione di crisi o di opportunità, di incertezza o di speranza. Questo spazio lo abbiamo chiamato, semplicemente, “Lavoro e Lavori”.

Il primo incontro è stato con i lavoratori della Centrale del Latte: una piccola crisi dentro questa grande, lunga crisi di questo capitalismo che moltiplica il denaro ma brucia il lavoro e la produzione. Una piccola crisi che è enorme, come ogni crisi, per chi la vive: per chi corre il rischio di perdere un posto di lavoro per decisioni che si prendono nei luoghi lontani, e spietati della globalizzazione.

Una crisi in cui misuriamo lo scarto tra la volontà del Comune di difendere il proprio tessuto produttivo e le possibilità reali di contrastare le scelte di una multinazionale come Lactalis. Una situazione di cui i lavoratori hanno dimostrato di essere consapevoli: senza arrendersi.

Noi crediamo che la politica serva a questo: a non arrendersi. Nulla è irreversibile: neanche questa crisi, neanche le politiche che ci hanno portato a questo disastro.

Esistono risposte diverse, di una sinistra riformista, matura e di governo: risposte e proposte che affronteremo parlando di Finmeccanica, di ILVA, del lavoro nella sanità e nel terzo settore, di Iren e di tante altre realtà.

Risposte che il governo Monti non può dare, in quanto governo tecnico: questa Festa è anche l’avvio, come la Festa Democratica Nazionale, del percorso che ci porterà alle elezioni del 2013, che ridarranno all’Italia un governo politico.

Il confronto con i lavoratori della Centrale del Latte ci ha detto, tra le altre cose, che i cittadini chiedono non un ritiro della politica ma una nuova politica. Non la scomparsa dei partiti ma partiti capaci di essere quello strumento di democrazia, partecipazione e scelta che le persone chiedono. Ci ha detto, infine, che chi lavora e chi a un lavoro dignitoso aspira chiede alla sinistra scelte chiare, come quelle che hanno portato Hollande a vincere in Francia: non un nuovo populismo che si limiti a sostituire quello forse troppo in fretta dimenticato di Berlusconi e della Lega.

Dispiace quindi che il Movimento 5 Stelle abbia rinunciato a confrontarsi con noi alla nostra Festa. Dispiace che al Movimento 5 Stelle interessi molto decidere di chi è “la colpa” della crisi e poco discutere su quali cose vadano fatte, ora e subito, per uscire da questa crisi.

Dispiace, soprattutto, che il Movimento 5 Stelle definisca la Festa del PD un “teatrino in cui si fanno discorsi” e non un luogo dove cittadini veri dedicano 20 giorni del loro vita per esprimere e vivere la loro passione civile e politica. Si è cittadini anche quando non si è sul web: a volte lo si è anche di più, quando ci si confronta con la realtà, anziché limitarsi a commentarla e giudicarla.

Avevamo deciso per questo di organizzare un incontro che affrontasse il tema dell’antipolitica e della nuova buona politica: ora sappiamo quale è una delle differenze tra queste due visioni: l’antipolitica è quella che si chiede se “la si nota di più se viene e sta in disparte o se non viene proprio”, la buona politica è quella che c’è, anche quando è scomodo, anche quando è difficile.

Sarà difficile anche l’autunno del Consiglio Comunale di Genova, che affronterà sin da settembre temi decisivi come il trasporto pubblico, le infrastrutture, la sicurezza ne quartieri, Erzelli: il Gruppo del Partito Democratico li affronterà forte di questi 20 giorni di ascolto e di idee.

Vi aspettiamo alla Festa Democratica di Genova, al Porto Antico, sino al 16 settembre.

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