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Crisi Ericsson, i lavoratori in Regione e a Tursi: «Bloccare subito i licenziamenti»

Dopo lo sciopero, i dipendenti dell'azienda sono tornati in strada per un corteo che ha avuto come destinazione il consiglio Regionale e poi la sede del Comune. Intanto dal Mise arriva la conferma di un incontro per il 22 giugno

Dopo lo sciopero di ieri, i lavoratori Ericsson si sono riversati questa mattina in Regione per chiedere un incontro con i capigruppo e il governatore ligure, Giovanni Toti, e avere chiarimenti e garanzie sul futuro dopo l’annuncio da parte dell’azienda di 137 esuberi per la sede degli Erzelli.

I lavoratori si sono dati appuntamento in mattinata per un corteo che si prima è diretto in via Fieschi, e poi, dopo l’incontro con i rappresentanti della Regione, in via Garibaldi, per un presidio sotto Tursi culminato con un incontro davanti a Tursi con presidente del consiglio Comunale, Giorgio Guerello, e la decisione del sindaco Marco Doria di incontrare una ristretta delegazione sindacale. 

Al termine dell’incontro in Regione, il governatore Toti ha promesso di mobilitarsi insieme con l’assessore allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi, per chiedere a Ericsson un piano industriale finalizzato non al licenziamento, ma alla ristrutturazione dell’azienda e al riposizionamento, invocando anche un intervento del governo. Da parte del sindaco, invece, è arrivato l’annuncio di un imminente incontro al Mise, fissato per il 22 giugno alla presenza delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali. 

E proprio dai sindacati è arrivato il monito: «Il disimpegno dell’azienda è su tutto il territorio nazionale, ma per la nostra città, questa drammatica notizia, significa il fallimento del progetto Erzelli e con esso il fallimento della politica che su quella collina ha firmato un accordo regolarmente non onorato dall’azienda - fanno sapere in una nota - Purtroppo, chi parlava di Erzelli come nuova California si dovrà ridimensionare, così come dovrà ridimensionare i propri sogni anche chi negava che la collina tecnologica fosse una cattedrale nel deserto. Questa vertenza non è un problema solo per chi rischia di perdere il lavoro, è un problema della città che deve essere affrontato con l’impegno massimo delle istituzioni locali e regionali». 

La richiesta da parte dei sindacati è stata quindi quella di congelare la procedura di licenziamento, che riguarderebbero 93 persone entro il  2016 e 44 entro il 2017, prima di arrivare al tavolo convocato al Mise. Lo spettro del fallimento di Erzelli, però, continua ad aleggiare sinistro, con il Movimento 5 Stelle che l’ha definito «il più grande fallimento industriale nella storia recente di Genova. L’intera operazione va ridiscussa con un piano industriale serio e un accordo di programma realizzabile e sostenibile - ha fatto sapere Alice Salvatore, capogruppo dell’M5S in Regione – Un piano che deve coinvolgere necessariamente i dirigenti di Ericsson, per scongiurare la nuova, gigantesca, ondata di esuberi che mette a rischio addirittura un lavoratore su quattro. Più in generale, va chiarito al più presto che ruolo hanno le ditte esterne a cui vengono assegnati i prodotti, senza restituire nulla al territorio in termini di ricerca e sviluppo» .

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