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Erasmus: programma a rischio per mancanza di fondi

Il consigliere regionale della Lista Biasotti Lorenzo Pellerano ha presentato questa mattina un ordine del giorno a difesa del programma di mobilità internazionale, a rischio per mancanza di finanziamenti europei

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Genova - Questa mattina, martedì 9 ottobre 2012, è stato approvato all'unanimità l'ordine del giorno presentato da Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, a difesa dell'Erasmus, il programma di mobilità internazionale per gli studenti universitari.

«Con questo provvedimento – spiega Pellerano – si impegnano la giunta e il presidente Burlando a individuare, di concerto con gli altri membri della Conferenza Stato-Regioni, proposte e iniziative da sottoporre alla Commissione Bilancio del Parlamento Europeo affinché venga garantita un'adeguata copertura finanziaria al progetto Erasmus.

«Ricordo che, in questi giorni, il presidente della commissione Bilancio del parlamento europeo ha lanciato l'allarme per la mancanza di fondi per finanziare circa un terzo delle richieste per gli ultimi quattro mesi del 2012. Già nel 2011, il bilancio per la mobilità studentesca in Europa era stato ridotto di 3 miliardi.

«Ritengo che per una città come Genova, dove le possibilità di scambi interculturali a livello internazionale per i giovani sono già oggi molto scarse, perdere un progetto formativo come quello Erasmus costituirebbe un'autentica batosta sia sul fronte della mobilità in uscita sia su quella in entrata. Infatti, analizzando i dati dal 2006 al 2009, gli studenti liguri che sono andati all'estero per un periodo di studio sono passati da 428 a 479. Di pari passo è aumentato l'appeal del nostro ateneo nei confronti degli studenti stranieri passati in tre anni da 467 a 544. Il progetto Erasmus è un’esperienza formativa, perché lo studente oltre a conoscere e perfezionare una lingua straniera viene a contatto ed impara a condividere, con altri giovani, culture, tradizioni, stili di vita di altri Paesi. Non solo: è anche un'importante esperienza umana che può contribuire ad aprire nuovi orizzonti sul mercato del lavoro.

«Se l'Unione europea non riuscisse a reperire le risorse necessarie a garantire la continuità di questo programma di scambio internazionale, migliaia di giovani perderebbero la possibilità di fare un'esperienza di studio e di vita all'estero. È necessario che le istituzioni, a tutti livelli, si mobilitino affinché venga garantito un futuro all'Erasmus. Tagliare sull'istruzione e precludere la possibilità a tutti i giovani, anche con limitate disponibilità economiche, di fare un'esperienza all'estero significherebbe dare un colpo di spugna a concreti investimenti sul futuro delle giovani generazioni, i cittadini europei del domani. Spesso l’Unione Europea appare e viene percepita esclusivamente come un progetto economico e una struttura burocratica e non è altrettanto diffusa la consapevolezza del grande progetto storico, politico, culturale e sociale che l’Europa rappresenta. Vivere l'esperienza dell'Erasmus è per i giovani una delle poche occasioni per vivere davvero l'Europa in prima persona e conoscerne le potenzialità. Mantenere in vita questo progetto, che guarda al futuro, significa investire sulla costruzione dell'Europa dei popoli e di una classe dirigente più sensibile all'unità europea».

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