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Folla al Porto Antico per Giorgia Meloni: "Non abbiamo ancora vinto, ma siamo pronti"

Il comizio della leader di Fratelli d'Italia : "Le battaglie prima si combattono. Sono pronta per governare? Non si è mai pronti per un ruolo così importante è ovvio che una persona responsabile sente il peso di quella responsabilità"

Oltre seicento persone hanno partecipato mercoledì 14 settembre 2022 al comizio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, al piazzale delle Feste del Porto Antico, il numero più alto di sostenitori tra i comizi andati in scena a Genova nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. L'evento è stato spostato al coperto causa allerta gialla, la location scelta in prima battuta era piazzale Mandraccio ed è iniziato in ritardo a causa del traffico in autostrada.  

Tanti i temi toccati dalla leader di Fratelli d'Italia, premiata al momento dai sondaggi pre-elettorali: "Sono pronta per governare? Non si è mai pronti per un ruolo così importante - ha detto Meloni - è ovvio che una persona responsabile sente il peso di quella responsabilità. Chi ci andrebbe a cuor leggero. È come quando ti chiedono sei pronta a fare la madre: quando ti nasce un figlio il baricentro non sei più tu, ma un'altra persona. Si ragiona per priorità e a noi serve un approccio di questo tipo per la nazione".

Un Paese comunque difficile da governare, secondo l'esponente della destra: "L'Italia non è in una situazione facile - ha detto - non è la situazione migliore in cui trovarsi a governare grazie alle economie che ci sono state consegnate. Ma proprio per questo non possiamo permetterci più una politica inconcludente che getta risorse nel niente e fa debito per i nostri figli per comprare inutili banchi a rotelle da mandare al macero. Siamo fanalino di coda d'Europa nella maggior parte dei fattori macroeconomici, abbiamo il debito pubblico alle stelle, non sappiamo se abbiamo sconfitto il covid, la congiuntura internazionale è complessa, c'è una guerra nel cuore dell'Europa, i costi dell'energia sono alle stelle - ha aggiunto - noi abbiamo bisogno di serietà e buon senso, di una politica che abbia il coraggio fare scelte, mettere risorse dove servono, di dire sì o no quando va detto".

I sondaggi, però, sono al momento molto positivi, ma Meloni evita trionfalismi: "Non abbiamo ancora vinto niente perché le battaglie prima si combattono, poi si vincono. La legge elettorale è pessima, però ha un vantaggio: è facile votare. Fratelli d'Italia è pronta, io sono pronta". 

La leader di Fratelli d'Italia ha risposto alle critiche arrivate nel corso della campagna elettorale: "Sono surreali le ricostruzioni che dicono che come eventuale primo premier donna toglierei un sacco di diritti alle donne. Quali sarebbero i diritti che vogliamo togliere? L'aborto? No, abbiamo sempre detto il contrario: vogliamo dare alle donne che pensano che l'aborto sia l'unica scelta che hanno il diritto di fare una scelta diversa. Non stiamo togliendo diritti, ma aggiungendoli".

E poi sul lavoro: "Il salario minimo non risolve il problema del lavoro. I contratti collettivi hanno già il livello salariale minimo. Il punto è che in Italia i salari sono bassi perché la tassazione è al 46,5%: se vuoi davvero alzare i salari, la prima cosa da fare è tagliare il cuneo fiscale, obiettivo di legislatura di Fdi, due terzi da mettere in busta paga e un terzo alle imprese. Lo avevamo proposto a Draghi. L'altra nostra proposta nota è: più assumi, meno paghi".

Durante il comizio Giorgia Meloni ha dialogato con Marco Macrì, genitore di un bimbo disabile che da tempo porta avanti la battaglia per le cure gratuite, l'uomo aveva un grosso cartello in cui chiedeva un confronto con l'onorevole sul diritto alle cure, allo studio, al lavoro e alla mobilità, Meloni ha detto di essere dalla sua parte. Macrì ha poi commentato: "Invito anche gli altri leader a confrontarsi, non dietro la quinte ma a viso aperto, perché la disabilità in Italia ogni anno sale dell'otto percento. Classi come quella del duca degli Abruzzi nei prossimi anni si riproporranno con forza pertanto serve organizzarsi per creare realmente un modello di scuola inclusivo. Per le 104 e le cure serve una riforma strutturale occorre riproporre il protocollo Boeri". Sul tema è poi intervenuta anche la Regione attraverso un comunicato.

"In merito a quanto accaduto oggi durante il comizio - si legge - Regione Liguria chiarisce di aver già stanziato 3,7 milioni di euro di risorse extra budget per potenziare i servizi di neuroriabilitazione dei minori con disabilità e di essere pronta a stanziare ulterriori fondi nel corso di quest’anno per questo tipo di prestazioni. Quest’anno è nato anche l'Osservatorio sulla disabilità che ha l'obiettivo di mettere insieme tutte le competenze, costruendo un metodo di lavoro per far fronte ad ogni tipo di problematica. Le risorse investite e quelle che si aggiungeranno entro la fine dell'anno sono finalizzate a ridurre sensibilmente le liste di attesa che due anni di pandemia hanno inevitabilmente generato, sapendo che non è un problema di risorse economiche, bensì di capacità del sistema di erogazione delle prestazioni anche in relazione alla carenza di specifiche professionalità, non solo in Liguria ma in tutta Italia".
 

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