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Confronto, gronda e skytram: scintille tra Bucci e Dello Strologo

Entra nel vivo la campagna elettorale, confronto a distanza con polemiche tra l'attuale sindaco e il candidato della coalizione progressista

Mattinata di scintille tra il sindaco di Genova Marco Bucci e il candidato della coalizione progressista Ariel Dello Strologo, diverse le tematiche al centro della campagna elettorale, dalla gronda allo Skytram, ma anche la richiesta di un confronto sui temi. 

Ad accendere la miccia Ariel Dello Strologo dopo il mancato confronto con il primo cittadino uscente all'assemblea pubblica di Spediporto: "Questo è l'ennesimo caso di spregio del sano dibattito elettorale - ha attaccato - Bucci  non aderisce ai valori democratici del confronto e viola il diritto dei cittadini di conoscere e paragonare le opinioni dei candidati per capirne le differenze, al di là della mera propaganda".

Lo staff di Dello Strologo rimarca che "il programma iniziale contemplava un confronto, ma di fatto si sono svolte due tavole rotonde in successione: stesso tema, stessi interlocutori. Non c'era alcuna ragione perché Bucci e Dello Strologo non potessero esprimere le proprie differenti vedute su un tema così strategico per la città e la cittadinanza come il futuro del porto di Genova e dei suoi operatori. Tranne la mera strategia politica del sindaco uscente, che ha deciso di evitare ogni confronto pubblico diretto". La replica non si è fatta attendere ed è arrivata a margine di un evento di campagna elettorale con Italia Viva: "Devo fare anche il sindaco - la risposta di Bucci - sono andato via perché dovevo fare un intervento alla mostra per i 30 anni della Dia".

Tra i motivi di scontro anche il dibattito sulla gronda dopo le parole del ministro Enrico Giovannini, che ha fatto intendere che il via libera definitivo alla realizzazione dell'infrastruttura può arrivare entro l'estate. "Mi stupisco molto del fatto che si continui ad aspettare qualcosa da parte mia- afferma Dello Strologo -  sono cinque anni che al governo ci sono il sindaco Bucci e il governatore Toti, quindi dobbiamo chiederci come mai la gronda non sia partita prima. Ancora ieri sera, l'onorevole Rixi ha detto che il governo sta aspettando la fine delle elezioni per decidere di partire, ma io gli chiedo che cosa hanno aspettato in questi cinque anni". Immediata anche in questo caso la replica piccata di Bucci, che ha ribattuto: "Si dovrebbe perlomeno vergognare di questa affermazione perché sono quelli che sostengono lui che hanno fermato tutto perché sono stati al governo. Almeno un po' di dignità: non solo dice che vuole metà gronda, che è una cosa veramente vergognosa, ma per sostenere che quelli che sono con lui hanno difeso l'opera ci vuole veramente un coraggio da leoni".

Bucci si dice "un po' perplesso" anche dalle ultime parole del ministro Giovannini che "ha chiaramente fatto capire che aspettiamo il nuovo sindaco per fare in modo che tutti siano d'accordo per la gronda. Ma chi non è d'accordo sulla gronda e sulle opere infrastrutturali non dovrebbe neanche essere qui a questo incontro. È allucinante che nessuno abbia il coraggio di prendere posizione rispetto alla gronda: ne abbiamo bisogno come il pane da vent'anni". E ribadisce, riferendosi alla proposta sostenuta da sinistra e Cinque Stelle di realizzare solo il raddoppio del tratto autostradale della A7 Genova-Milano: "Dire che uno ne fa la metà è prendere in giro i cittadini. Bisogna che qualcuno abbia il coraggio di dire le cose come stanno: non possiamo rimanere fermi o fare addirittura passi indietro, che sarebbero il segnale della decrescita felice. Non è quello che vuole Genova".

L'attuale primo cittadino ha poi difeso il progetto dello Skytram in Val Bisagno, criticato nei giorni scorsi da Dello Strologo, che aveva spiegato di preferire il tram, prendendo in considerazione i i possibili disagi, a fronte di benefici negli anni successivi: "Se Dello Strologo va a vivere a Molassana nei tre e più anni di lavori che servirebbero, ci sto - ha detto Bucci - ma ci va lui a vivere a Molassana senza poter più tornare in città, invece di stare ad Albaro. Altrimenti è troppo facile dire che in Val Bisagno devono stare tre o quattro anni senza potersi muovere".

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