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Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni regionali 2020

Regionali, Toti sulla Lega: «Mi aspettavo brindisi, ho visto musi lunghi». Rixi: «Senza Salvini non sarebbe dov'è»

Botta e risposta al vetriolo tra il riconfermato presidente della Regione e leader del partito che ha ottenuto più preferenze, Cambiamo, ed Edoardo Rixi, segretario regionale della Lega

«Senza la Lega e Matteo Salvini, Giovanni Toti non sarebbe dove è oggi»: è tranchant il segretario regionale della Lega, Edoardo Rixi, all’indomani dalla vittoria di Toti alle Regionali (con un exploit non del tutto atteso del partito di Toti, Cambiamo) e a poche ore dall’intervista che il rieletto governatore ha rilasciato al Corriere della Sera.

Nell’intervista, Toti punta il dito contro la reazione della Lega non tanto alla vittoria, quanto ai numeri totalizzati dagli arancioni di Toti, diventati il primo partito in Liguria: «Da lui (Matteo Salvini, ndr) e dai suoi mi aspettavo sorrisi e brindisi, non i musi lunghi di questi giorni. Questa dovrebbe essere la differenza tra il segretario di un partito e il leader di uno schieramento».

Sin dall’annuncio informale della vittoria contro la coalizione giallorossa, Toti aveva insistito con la metafora della squadra: «Il risultato ottenuto oggi è di tutti», aveva spiegato davanti ai flash, aggiungendo poi, nella conferenza stampa formale post vittoria, che «non faremo pesare i numeri (in riferimento a preferenze ottenute dalla Lega, seggi e inevitabile cambio di equilibri in consiglio regionale, ndr), non l’abbiamo fatto prima e non lo faremo ora». 

Rixi, dal canto suo, si era affrettato a puntualizzare che il vice di Toti, con l’esclusione della leghista Sonia Viale, assessore alla Sanità che non ha ottenuto abbastanza preferenze, dovrà comunque essere un affiliato del Carroccio. E l’intervista del leader di Cambiamo ha gettato benzina sul fuoco di animi già piuttosto accesi: «L’intervista di oggi rilasciata dal governatore Toti

è uno scivolone mediatico frutto della poca lucidità post ubriacatura elettorale - è stato il secco commento di Rixi - Da domani spero che Toti ritorni in sé e recuperi la memoria».

Nonostante la solidità della coalizione di centrodestra più volte ribadita da Toti sia in campagna elettorale sia nelle ultime ore, con i numeri alla mano non mancano frecciate e bordate. Alla domanda del giornalista del Corriere della Sera su un’amicizia ancora esistente,  il presidente della Regione ha chiarito che «lo siamo ancora, almeno credo», ribadendo che queste elezioni sono state «la più grande vittoria in Liguria nella storia del centro destra».

Toti replica: «Salvini deve costruire»

Nel primo pomeriggio, Toti ha deciso di intervenire nuovamente correggendo in parte un tiro suscettibile di interpretazioni: «Siccome colgo qualche malumore intorno a una mia intervista sul Corriere della Sera che voleva invece essere uno sprone a costruire il centrodestra del futuro, di cui siete parte fondante e fondamentale, ribadisco qui il mio pensiero», ha scritto Toti.

«Nella mia Regione, come in molte altre, la nostra coalizione ha dimostrato di essere una forza politica elettoralmente fortissima e in grado, come è accaduto in Liguria, di conquistare mondi nuovi e allargarsi a cittadini che fino ad oggi non ci votavano o avevano smesso di votarci. Questo è il senso del successo della mia Lista, che ha drenato voti soprattutto da elettori di sinistra e 5 Stelle delusi - prosegue - Questa coalizione ha bisogno di essere ridisegnata, di uscire dallo schema della Seconda Repubblica, dei soliti partiti e delle solite liturgie. Questa coalizione ha bisogno di un leader che superi il suo ruolo di leader di partito, per diventare leader di tutti e candidato Premier di tutti. Questo leader deve sapersi spogliare della maglia di solo uomo di una parte per diventare la sintesi di tutti, deve saper costruire una nuova cosmogonia, che superi i vecchi schemi. Deve costruire una classe dirigente che non provenga solo dal proprio partito ma diventi una vera e propria classe dirigente di Governo. Solo così il centrodestra diventerà di nuovo una vera coalizione che si candida a guidare il Paese».

«Gli elettori hanno indicato per questo ruolo di leader il segretario leghista Matteo Salvini. Ne sono lieto - ribadisce Toti - ho sempre avuto stima e amicizia per lui. Credo ricambiata. Ora dopo l’incoronazione, ribadita a più elezioni, delle urne, tocca a Salvini costruire quello che ho spiegato sopra. Indossi la giacca del capo coalizione, scardini le liturgie vecchie, proprie e altrui, diventi per intero il candidato Premier di tutta la coalizione, lavori per costruire una classe dirigente proveniente da tutte le sensibilità del nostro mondo. Lanci insomma una vera costituente del nuovo centrodestra, una federazione nuova di forze, che raccolga tutte le energie migliori nate in questi anni. Io sarò con lui! Questo è il mio suggerimento lanciato da Genova, dove lo aspetto per festeggiare la vittoria, e dove sarò a lavorare per i prossimi cinque anni, ogni giorno, 24 ore al giorno, come ho promesso ai liguri».

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