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Elezioni regionali 2020

Regionali, centrosinistra in attesa del M5S. Articolo Uno: «Italia Viva non ostacoli le alleanze»

A decidere sull'alleanza sarà il voto sulla piattaforma Rousseau

Era prevedibile, e così è andata: l'assemblea del M5S domenica 16 febbraio si è conclusa con una nuova "fumata nera" per quanto riguarda l'eventuale alleanza con il centrosinistra in vista delle prossime regionali. O meglio: la linea che sembra prevalere è di far decidere gli iscritti votando sulla piattaforma Rousseau. Ma non si è ancora deciso come e quando si terrà la votazione, e i potenziali alleati da settimane fanno capire che la pazienza è agli sgoccioli.

E il tempo corre: a casa del centrodestra, il presidente della Regione uscente Giovanni Toti ha già ufficializzato la sua candidatura per il secondo mandato, facendo partire la macchina della campagna elettorale. Il centrosinistra invece aspetta la decisione dei 5 Stelle, internamente divisi, seguendo le indicazioni che arrivano da Roma. Sul tavolo infatti c'è di più di una semplice alleanza per le regionali: bisogna infatti capire se a livello locale il "matrimonio" tra Pd e pentastellati (che in questo momento sta reggendo il Governo) s'ha da fare. Con inevitabili ripercussioni anche a livello nazionale.

Nel frattempo, mentre Pd, Articolo Uno e altre forze progressiste sono determinate ad andare avanti insieme, non sembra così convinta Italia Viva, il partito dell'ex premier Matteo Renzi, che ha "disertato" la maggior parte degli incontri organizzativi del centrosinistra in vista delle regionali (compreso quello di ieri, mercoledì 19 febbraio). Un'assenza che non è passata inosservata: «In regione Liguria, molte possono essere le convergenze fra PD, area di sinistra e Movimento 5 Stelle, in alternativa alla giunta Toti a trazione leghista - rende noto il Coordinamento Regionale di Articolo Uno -. Assistiamo, però, ogni giorno ad uno stillicidio di pronunciamenti da parte di Italia viva che, di fatto, cercano di ostacolare ed interdire la possibilità di tale alleanza, esprimendosi al di fuori di spirito comune sulla prospettiva di accordo con i 5 Stelle, proprio in questi giorni al centro di una loro cruciale consultazione interna [...]. Ci auguriamo che queste opacità e questo modo scomposto di ricerca della “visibilità” possano essere superati. È solo investendo tutti sui temi del lavoro e della partecipazione popolare, senza assecondare sterili particolarismi, che la sfida con la destra potrà essere vinta».

Simone Farello, segretario regionale del Pd, commenta a nome delle forze di campo progressista: «Mettiamo a disposizione una base programmatica che mette al primo posto la sanità, il trasporto pubblico regionale, l'ambiente, fattori alla base di un modello di sviluppo fondato sull'ecologia e la sostenibilità sociale per combattere le disuguaglianze. Auspichiamo che Italia Viva si riconosca come parte attiva di questo percorso, ma se riterrà diversamente la considereremo un interlocutore». E lancia un messaggio, rivolto presumibilmente sia ai renziani sia ai 5 Stelle: «Tutti devono sapere che in una competizione maggioritaria, se l'obiettivo è batttere il centrodestra è decisivo allearsi. Chi decide di correre da solo fa una legittima scelta identitaria ma che senza avere alcuna speranza di successo rafforrzerà proprio il centrodestra che si vorrebbe contrastare».

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