Caso Cassimatis, udienza in tribunale mentre Grillo annulla le votazioni

Nel corso dell’udienza, Cassimatis ha chiesto tramite il suo avvocato che la sua candidatura venga riabilitata in via urgente, di fatto cancellando quella di Luca Pirondini, che aveva preso il suo posto dopo la “scomunica” da parte di Beppe Grillo con un post sul suo blog (contro cui la ex candidata del Movimento 5 Stelle ha presentato querela per diffamazione).

Due i punti su cui si concentra la tesi dell’avvocato di Cassimatis, Lorenzo Borré, per chiedere la riabilitazione: innanzitutto la sospensione ingiustificata della sua assistita, avvenuta nella serata di ieri,  in secondo luogo il fatto che Pirondini sia stato eletto con un voto a livello nazionale, e non locale come previsto dal regolamento. Da qui anche la richiesta di ripetere le Comunarie, anche nel caso in cui il giudice accetti la sospensione, che Grillo ha reiterato in mattinata tramite i suoi avvocati spiegando che, in quanto sospesa e priva di simbolo, Cassimatis non potrebbe comunque rappresentare i 5 Stelle alle elezioni comunali.

«Non ho ricevuto alcun documento formale, e posso ancora accedere e votare sulla piattaforma Rousseau, l’ho fatto proprio ieri sera - ha però sottolineato Cassimatis all’uscita del tribunale - Tecnicamente sono ancora iscritta al Movimento».

La battaglia legale, come anticipato, dovrebbe dunque avere tempistiche molto brevi, visto che le elezioni amministrative si terranno tra circa due mesi (domenica 11 giugno) e la sentenza definitiva arrivare nel giro di qualche settimana. Due gli scenari possibili, con i giudici che potrebbero riammettere Marika Cassimatis e permetterle di correre alla carica di sindaco con il simbolo del Movimento 5 Stelle oppure respingere le sue richieste e permettere a Luca Pirondini di iniziare la sua campagna elettorale libero da ogni condizionamento.

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