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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni comunali 2017

Comunali, parte da Certosa la corsa di Crivello: «Per me niente salotti»

L'attuale assessore comunale alla Protezione Civile ufficializza la candidatura a sindaco e spiega: «Non ho chiesto permessi per essere qui. Chi mi chiama sindaco operaio mi fa un complimento»

«Se qualcuno voleva offendermi dandomi del sindaco operaio, sappiate che mi ha fatto un grande complimento. E me ne ha uno fatto ancor più grande paragonandomi a Fulvio Cerofolini»: con un riferimento al sindaco partigiano (in carica dal 1975 al 1985) e una citazione di Alex Ferguson, ex calciatore e allenatore di calcio scozzese, Gianni Crivello ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di di Genova, spiegando che «il futuro nel quale io credo è questo: ognuno lavora per l’altro, ha rispetto per l’altro e lo aiuta. E questo è il modo in cui io vedo la vita e in cui vedo la mia e la vostra Genova».

L’attuale assessore comunale alla Protezione Civile ha ufficializzato la sua candidatura per il centrosinistra nel Teatro Sociale di Certosa, quartiere in cui «sono nato e cresciuto. ville e salotti li lascio ad altri, andrò nei municipi, nei quartiere e nelle strade, quelli che conosco meglio», spiegando di avere deciso di scendere in campo «per il senso di appartenenza che provo verso Genova. Ho ricevuto molti appelli e sollecitazioni per candidarmi, dai cittadini, dai compagni, da quelli che lavorano e faticano».

L’appuntamento era alle 11.30 in una sala gremita non soltanto dalla stampa, ma anche dai tanti sostenitori, presidenti e consiglieri municipali e semplici cittadini. Cui, con un pizzico di commozione, ha condiviso la sua storia personale, ricordando che «mio padre ci ha lasciò presto, che io ero piccolissimo e mia sorella Enza poco più grande. Mia madre si rimboccò le maniche e ci fece crescere senza farci mancare nulla, noi abbiamo avuto figli, e i nostri figli hanno avuto a loro volta figli. Questo per spiegare che da questo punto di vista non ho niente da imparare da nessuno, ho ben chiaro cosa significhi vivere del proprio lavoro, senza sprechi e senza lussi».

E non è mancata una stoccata a Marco Bucci, candidato leghista per il centrodestra e avversario alle elezioni: «Ha detto di avere vissuto negli Stati Uniti. Beato lui, io vivo in un quartiere di edilizia popolare convenzionato, e ne vado fiero - ha detto tra gli applausi - Il candidato di Salvini deve avere ben chiaro che governare una città non è come governare un’azienda, mi viene in mente Berlusconi, ma più recentemente Donald Trump».

Una città «di tutti», quella voluta da Crivello, che descrive Genova con due aggettivi: «Bellissima, ma anche complicata, d’altronde è la sesta città d’Italia. Io sono orgoglioso di essere genovese, e per me è fondamentale prendermi cura della città e di chi ci vive». Tra i temi cardine del programma, il lavoro («ci batteremo sino alla morte perché si rafforzino le imprese»), la riqualificazione delle periferie, «caratterizzate dalle disuguaglianze più che da tutto il resto», il potenziamento di realtà importanti come Erzelli e Iit e delle associazioni e delle società sportive, e la lotta al dissesto idrogeologico: «Sicuramente è e resta una priorità, e mai come in questa amministrazione si sono spesi tanti soldi per far sì che il territorio venisse messo in sicurezza».

Lunga esperienza nei Municipi, poi il quinquennio in Comune come assessore ai Lavori Pubblici con la giunta Doria, Crivello ha anche promesso di «inserire nei bilanci fondi importanti per la piantumazione di nuovi alberi in città, per renderla accogliente per tutti: giovani, famiglie, anziani. C’è certamente molto da fare», ma «non accetto imposizioni, perché oltre alla legge non è nel mio dna, ma al contempo non impongo, voglio lavorare in maniera sinergica, tenendo ben presente il ruolo del sindaco».

Ancora nulla trapela su una giunta targata Crivello, ma di certo, per il candidato sindaco, il sistema Comune «va ripensato e ristudiato. Cercheremo di sbloccare il turnover, e dopo i tagli assumere altre persone. Non ho ancora una squadra in testa, ma non mancheranno le donne, che guai chi ce le tocca per coraggio, competenza e intelligenza, e neppure i giovani che possano abbassare l’età media, anche se io, a quasi 65 anni, mi sento giovane dentro».

La chiusura di una mattinata impegnativa è su un’affermazione che suona da monito: «Fare il sindaco richiede moltissime responsabilità, che ho intenzione di assumermi. Insieme, con una grande alleanza, potremo fare molto. Il sindaco è il responsabile numero uno della protezione civile, mi è capitato di presiedere un Coc (centro operativo comunale, ndr) la mattina di Natale, lasciando la famiglia a casa e andando nella sede della Protezione Civile comunale. Ma se si ha a cuore una città, e la sua sicurezza, queste cose si fanno».

La parola, adesso, passa a Marco Bucci, che giovedì mattina presenterà la propria candidatura alla presenza di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, leader nazionali di Fratelli d’Italia e Lega Nord: «Io ho deciso da solo di venire in questo teatro, senza chiedere permesso a nessuno - ha sottolineato Crivello - Non sono il candidato di un partito piuttosto che di un altro, li rispetto, ma io voglio essere il candidato della città. Il tempo è poco (la data delle votazioni è stata fissata all’11 giugno), ma il lavoro non mi spaventa. Ovviamente continuo a fare l’assessore, non smetto certo di lavorare».

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