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Don Farinella: «Se Berlusconi muore ci libera di bel peso»

Don Paolo Farinella, 66 anni, parroco di San Torpete e autore del libro 'Habemus Papam - La leggenda del papa che abolì il Vaticano', in un'intervista radiofonica si è scagliato contro l'ex premier: «Berlusconi dovrebbe stare in galera»

Genova - «Certo che darei l'estrema unzione a Berlusconi... Se morisse ci libererebbe da una bella palla ai piedi, da un bel rospo»: così don Paolo Farinella, considerato teologo 'eretico' della diocesi di Genova, in un'intervista alla trasmissione di Radio 24 La Zanzara, di cui l'emittente ha fornito una trascrizione.

 

Don Paolo Farinella, 66 anni, parroco di San Torpete e per sua stessa definizione 'prete di strada', non è nuovo a uscite considerate estreme. Autore ante-litteram del pamphlet 'Habemus Papam - La leggenda del papa che abolì il Vaticano', un romanzo teologico riedito nel 2012 in cui si ipotizza l'ascesa al potere di un nuovo, rivoluzionario Papa Francesco, don Farinella alle ultime elezioni amministrative aveva esplicitamente invitato in chiesa i fedeli a votare per Marco Doria come sindaco.

Nell'intervista resa nota dalla Zanzara, è tornato a usare parole estreme: «La Chiesa - ha detto - deve togliere il titolo di gentiluomo a Gianni Letta, prosseneta di Berlusconi, il magnaccino, quello che è metà cardinale e metà prostituta, quello apriva e chiudeva le porte, gli copriva tutte le vergogne con le donne e le leggi».

Berlusconi «mi sta sulle palle, dove volete che mi stia? - ha aggiunto rispondendo alle domande del duo Giuseppe Cruciani-David Parenzo -. Lui non vuole il governo, vuole l'immunità totale, la garanzia di non andare in carcere e per questo sarebbe disposto a mandare D'Alema al Quirinale, una disgrazia assoluta, la fine del mondo».

«Berlusconi - ha continuato il parroco di San Torpete - dovrebbe stare in galera. È stato condannato una volta, poi non più perché si è fatto le leggi a suo favore altrimenti sarebbe in carcere. L'uveite? Per la manifestazione gli è passata. Gli viene quando deve andare in tribunale, poi per la piazza si può mettere anche un po' di pepe per fare finta».

Ma lei darebbe la comunione a Berlusconi? gli hanno chiesto Giuseppe-Parenzo: «No. Se viene una persona qualsiasi è una cosa, ma per una persona pubblica il problema è diverso. Deve fare dei gesti pubblici di pentimento» (Ansa).

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