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Decreto Genova, Toninelli rassicura: «Faremo presto». La replica di Toti

Il ministro delle Infrastrutture risponde alle critiche che sono arrivate dopo la pubblicazione del documento: «Dal 14 agosto lavoro senza sosta per ridare a Genova e ai Genovesi la dignità che meritano»

Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, torna a parlare del decreto Genova dopo le molte proteste che si sono sollevate nel capoluogo ligure in seguito alla pubblicazione del documento che contiene le misure per gestire l’emergenza, la demolizione e la ricostruzione dopo il crollo di ponte Morandi.

In un post condiviso su Facebook, Toninelli ha spiegato che «nel decreto in vigore ci sono soprattutto tante misure concrete per la città, per i suoi abitanti, per le imprese e per il porto. Misure che rafforzeremo ulteriormente in Parlamento», aggiungendo che «è dal 14 agosto che sto lavorando duro e senza sosta per ridare a Genova e ai Genovesi la dignità che meritano. E soprattutto un ponte solido il più presto possibile».

Alle critiche e alle preoccupazioni espresse da diverse associazioni e istituzioni cittadine, il ministro ha replicato dando rassicurazioni sul fatto che «daremo a Genova e all'Italia tutte le risposte che meritano nel minor tempo possibile», spiegando anche che il commissario straordinario (che sembra ormai più probabile sia Claudio Gemme, dirigente di Fincantieri) «avrà pieni poteri e risorse per ricostruire il ponte, saltando le normali pastoie burocratiche. E grazie al decreto sarà blindato dal punto di vista giuridico, per cui potrà agire senza il timore di possibili ricorsi».

La replica del governatore Giovanni Toti

Immediata la replica del governatore della Liguria, e commissario straordinario per l’emergenza, Giovanni Toti: «Caro Ministro Toninelli - si legge in un post pubblicato un’ora dopo quello del ministro - se come scrive su Facebook vuole davvero ridare dignità ai genovesi, cominciamo evitando di proporre ponti dove giocare a bocce e fare grigliate. Secondo, diciamo la verità: il Decreto non mette per nulla al sicuro da ricorsi e lentezze burocratiche. Anzi, proprio per come è scritto li temiamo tantissimo. Terzo, è la prima volta nella storia che invece di far riparare il danno a chi lo ha fatto, si prevedono addirittura 300 milioni dei contribuenti per anticipare i soldi necessari».

«Quarto: troviamo soldi veri per il Porto, si parlava di 100 milioni all’anno, ne sono previsti 15 - prosegue Toti - Troviamo i soldi per l’autotrasporto, previsti solo per gli ultimi tre mesi di quest’anno. Troviamo i soldi per le imprese e per gli sfollati.

Infine, perché il Decreto non contiene i fondi per il Terzo Valico ferroviario? Anzi, perché sono bloccati anche i fondi già stanziati? I liguri si sono espressi e vogliono quell’opera, così come la vogliono tutte le imprese del nord-ovest. Caro Ministro come si permette di metterla in discussione? E, se posso ancora una domanda: chi pagherà la Gronda di Ponente? Quel cantiere, dopo anni, avrebbe dovuto partire nei primi tre mesi del 2019, quindi tra 120 giorni da oggi. Stiamo aspettando il suo impegno affinché i tempi vengano rispettati».

«Dignità fa rima con verità - ha concluso Toti - Genova e la Liguria vogliono ascoltare impegni veri». Non si placa dunque la polemica tra autorità liguri e governo, mentre domenica sera a Genova è atteso anche il ministro degli Interni, Matteo Salvini, che resterà nel capoluogo ligure anche lunedì per partecipare a una commemorazione in onore di un vigile del fuoco prevista a Staglieno.

L'europarlamentare ligure Brando Benifei rinnova al Governo, alla Regione e al neo-insediato Commissario Bucci l'istituzione della Zona Economica Speciale per Genova. «Per l'ennesima volta, reiteriamo la nostra richiesta al ministro Toninelli, alla Regione e al neo-insediato Commissario Bucci: si apra immediatamente un tavolo per istituire una Zona Economica Speciale (ZES) per la città metropolitana di Genova e per il Porto. La richiesta - prosegue - non viene soltanto dal Partito Democratico, ma dalle parti sociali, dai rappresentanti dalle categorie produttive genovesi e dal settore portuale. La Commissione europea, grazie all'impegno dichiarato della Commissaria Bulč, si farà trovare pronta ad accogliere un piano di ZES per il rilancio dell'economia del nostro territorio. Un'iniziativa di Governo e Regione su questo fronte è quanto mai urgente».

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