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Tursi, il Pd “silura” Cristina Lodi: Alessandro Terrile nuovo capogruppo

Dopo la polemica scoppiata per l’astensione in consiglio comunale sull’anagrafe anticomunista, la sfiducia alla capogruppo ha portato alla sua rimozione

Cristina Lodi non è più capogruppo del Pd in consiglio comunale. La notizia è stata confermata da Alessandro Terrile, che via social ha annunciato di «avere dato la disponibilità a essere eletto capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale».

«Non è possibile fare finta di niente - ha detto Terrile - Era necessaria una discussione libera e franca tra di noi per capire come possa essere successo quello che è capitato martedì in consiglio. Come possa succedere che arriviamo alla votazione in aula senza avere il testo di un ordine del giorno su un tema così significativo». Il riferimento è alla polemica nata dentro al Pd genovese dopo l’astensione dei consiglieri dem al momento della votazione a Tursi dell’anagrafe “antifascista e anticomunista”.

Anagrafe antifascista e anticomunista, la polemica

«Il voto è stato un errore - aveva scritto in una nota il gruppo Pd in Comune a poche ore dalla bagarre in Sala Rossa - il documento nell'impegnativa,da una parte sosteneva ancora una volta la raccolta firme per l'anagrafe antifascista, dall'altra introduceva un'equiparazione storicamente inaccettabile. L'equiparazione di fascismo e comunismo, continua il Pd, "è un insulto alla memoria della città medaglia d'oro alla Resistenza. Riconoscimento dovuto anche al sacrificio di tanti comunisti genovesi».

L’ammissione di colpa, finalizzata a calmare gli animi dei sostenitori rimasti delusi dal comportamento dei dem, si è rivelata solo la punta dell’iceberg di una discussione che va avanti ormai da mesi. Le prime crepe si erano formate alle ultime elezioni regionali, tra la scelta del candidato da contrapporre a Giovanni Toti e i continui tira e molla sui nomi culminati poi con un accordo (e una retromarcia) last minute su Ferruccio Sansa.

A margine dell’ultimo consiglio comunale, la situazione a Tursi è deflagrata: Alberto Pandolfo, Alessandro Terrile, Stefano Bernini e Claudio Villa hanno chiesto a Lodi di fare un passo indietro, aprendo una trattativa durata giorni culminata con la decisione di rimuoverla, stando a quanto sostenuto dalla diretta interessata.

Cristina Lodi: «Mi hanno rimossa, non mi sono dimessa»

«Non avendo risposto alla pretesa che io mi dimettessi, il gruppo ha votato quattro a uno il nuovo capo gruppo», ha detto Lodi, chiarendo che «a seguito di quanto accaduto in Consiglio Comunale in merito al voto di astensione sul documento che equiparava fascismo a comunismo, antifascismo e anticomunismo tengo a sottolineare che il mio è stato un errore come capogruppo di cui ho subito chiesto scusa, tuttavia è evidente che si è sviluppata una operazione di potere ed evidentemente non si aspettava altro che un mio errore per rimuovermi dall'incarico».

«Ho affrontato senza sottrarmi alla discussione 9 ore di gruppo consiliare, io contro 4 colleghi consiglieri - si difende ancora Lodi - Ho ascoltato e proposto mediazioni ma nulla è stato accolto: dalla pretese dimissioni di venerdì alla messa a disposizione del ruolo di lunedì, nulla è cambiato,  "perché il partito deve dare un segnale" e “prendere un provvedimento" cioè la testa della capo gruppo secondo un rito preciso».

«In tutto questo sono anche molto dispiaciuta e stupita per i toni della discussione e gli atteggiamenti di molti consiglieri - ha concluso l’ormai ex capogruppo - che hanno spesso mostrato aggressività davvero inaspettata dopo il percorso condiviso di tre anni e mezzo senza che ci fosse nei confronti del mio operato come capogruppo alcuna critica o dissenso».

Raffica di messaggi di solidarietà per Cristina Lodi

Lodi nei giorni scorsi aveva incassato la solidarietà di numerosi esponenti e sostenitori del Pd, in particolare dalla parte femminile, che aveva più volte puntato il dito contro la decisione di addossare la responsabilità non solo a un capro espiatorio, ma anche a una donna, in un momento in cui molto si discute dell’atteggiamento tenuto dal segretario del Pd, Luca Zingaretti, a livello nazionale, parlando di quote rosa al governo.

«Ringrazio Cristina Lodi per il lavoro prezioso e paziente svolto in questi tre anni e mezzo - ha detto Terrile, nuovo capogruppo, dal canto suo - Le polemiche di questi giorni non ne scalfiscono il valore. Ringrazio i membri del gruppo che mi hanno dato fiducia, ce la metterò tutta per esserne all’altezza. Ora al lavoro per unire, coinvolgere, attivarci già in vista delle prossime battaglie consiliari sulla riforma del decentramento e sull’esame del bilancio».

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