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Corsie gialle aperte alle moto, interrogazione in consiglio comunale

Il consigliere comunale dei Democratici di Centro, Paolo Repetto, ha presentato un’interrogazione urgente (art.54) all’assessore alla Mobilità Dagnino sul transito di motoveicoli a uso privato sulle corsie gialle riservate a bus e taxi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

«Al contrario di quanto ha dichiarato l’assessore Dagnino secondo la quale non esistono lunghi tratti di corsie gialle a Genova, vorrei ricordare l’asse viario di corso Europa misura 6,5 chilometri e collega il Levante al centro cittadino con enormi disagi sul traffico nelle ore di punta per tutti i cittadini che lo percorrono per andare al lavoro e a scuola». Così Paolo Repetto, consigliere comunale dell’UdC a Genova, che oggi ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino sul transito di motoveicoli a uso privato sulle corsie gialle riservate a bus e taxi».

«Aprire le corsie gialle al transito di moto e scooter privati – spiega Repetto -potrebbe alleggerire i flussi trasportistici, abbassare i livelli di inquinamento e inutili disagi ai genovesi, senza mettere a repentaglio la sicurezza stradale. Ricordo che già nel 2011 il giudice di pace di Genova si era espresso favorevolmente nei confronti di una possibile apertura al traffico delle moto sulle corsie bus decretando che “un motociclo non può essere considerato un ostacolo sulle corsie gialle sia per dimensioni sia per capacità di spostarsi velocemente».

«Appurato quindi che le moto sulle corsie bus non rappresentano nessun pericolo alla circolazione stradale né per sé né per gli altri utenti, ritengo opportuno che l’assessore alla Mobilità prenda in seria considerazione un provvedimento in questa direzione, valutando, senza pregiudizi ideologici, i benefici che una misura di questo tipo darebbe alla generale gestione del traffico urbano, oggi insostenibile soprattutto in determinate ore della giornata e zone densamente abitate».

«Le 200 mila moto immatricolate a Genova – di cui 100 mila come veicolo principale – dovrebbero essere viste come una risorsa della mobilità genovese e non come una “vacca da mungere” per colmare i buchi di Amt attraverso le multe proprio per il transito sulle corsie gialle con le telecamere installate non per la sicurezza comune, ma semplicemente per rimpinguare le casse comunali».

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