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Ansaldo, il consiglio comunale vota (quasi) compatto a sostegno di Ansaldo Energia

Tra gli impegni presi, essere presenti come Comune ai tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese, sostenere i lavoratori, partecipare alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro e monitorare il piano industriale della società

Dopo l'ordine del giorno votato lo scorso martedì, in cui si esprimeva solidarietà nei confronti degli operai di Ansaldo denunciati, oggi si è svolto un consiglio comunale monotematico su Ansaldo, vale a dire interamente dedicato ad affrontare la situazione dell'azienda, richiesto dalle opposizioni. Alla fine, il consiglio comunale ha votato con 35 favorevoli e un'astensione (Mattia Crucioli, Uniti per la Costituzione), un documento che catalizza l'attenzione sulla situazione di Ansaldo, riconosce il valore della società e prende impegni per tutelarla. 

Gli impegni presi

Il documento illustrativo prevede l'impegno di sindaco e giunta a garantire la presenza, in collaborazione con la Regione, nei tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese, il sostegno ai lavoratori e la partecipazione alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro e infine il monitoraggio del piano industriale della società, nata a Genova nel 1853. "Con oltre 175mila MW installati in più di 90 Paesi e circa 3.500 dipendenti - si legge - Ansaldo Energia è la più grande azienda in Italia e una tra le principali del mondo per la fornitura, l'installazione e il service di impianti e componenti per la generazione di energia, nonché una delle migliori espressioni della tecnologia e capacità innovativa nel settore energetico".

In relazione a questo documento, sono stati presentati tre ordini del giorno tra cui uno sul tema del nucleare, e alcuni emendamenti. Alla fine, dopo una sospensione del consiglio, due odg sono stati ritirati - di cui quello sul nucleare considerato divisivo - e il testo è stato integrato con gli emendamenti presentati dal consigliere Paolo Gozzi (Vince Genova).

Alla fine del consiglio, ha preso la parola il sindaco Marco Bucci: "Penso che oggi sia stato fatto un buon lavoro. Per quanto riguarda il futuro di Ansaldo, il problema non è la ricapitalizzazione anche se era necessaria. Il problema è che il futuro è determinato dal piano industriale che non fa il Comune, la Regione o lo Stato: lo fa l’azienda, e se non ne è in grado è un problema. Dobbiamo aiutare la società a fare il piano che non possiamo creare noi come amministrazione. Lo deve fare l'azienda, ma se non è in grado di farlo tanto meno sarà in grado di eseguirlo, e ci saranno altri fallimenti. Il nostro compito è aiutare il management a fare il suo lavoro".

Soddisfazione da parte dei gruppi Vince Genova e Pd. "Siamo contenti - dice il capogruppo di Vince Genova Paolo Gozzi - che sia stata colta l'occasione per elevare un'istanza unanime e condivisa a tutti gli attori coinvolti perché la situazione di Ansaldo diventi centrale nelle politiche industriali del Paese". “Speriamo che la fase delle ostilità e dei silenzi - commentano i consiglieri dem - si sia chiusa per sempre e che il consiglio di questo pomeriggio ne inauguri una nuova in cui, le forze politiche tutte, e non solo quelle di opposizione, si facciano garanti della tutela e dello sviluppo di Ansaldo Energia e della salvaguardia dei suoi dipendenti". "Ansaldo non ha un colore politico - commenta il capogruppo della Lega Federico Bertorello -. L’azienda non è di destra né di sinistra, ma è dei lavoratori. Il documento votato riguarda l’azienda che deve fare un serio piano industriale. Il nostro compito è vigilare che questo piano venga rispettato e attuato. Abbiamo lavorato con le forze di minoranza per raggiungere un documento unitario perché le tematiche del lavoro non hanno colore politico, ma ad essere primario è l’interesse dei lavoratori".

Il dibattito sul nucleare

Si è parlato anche di nucleare, con un odg - poi non integrato nel testo del documento illustrativo - presentato da consiglieri di Genova Dmani, Vince Genova, Forza Italia, Lega e Liguria al Centro che voleva impegnare il sindaco a chiedere al governo di inserire l'energia nucleare come risorsa per il mix energetico nazionale, insistendo sul volano economico che la riattivazione della filiera potrebbe avere per Genova, "predisposta a tornare ad essere la capitale del nucleare italiano". Questo perché Ansaldo Energia controlla al 100% Ansaldo Nucleare Spa, specializzata nella progettazione e costruzione di nuovi impianti a fissione e fusione nucleare, specializzata anche in decommissioning, e che opera all'estero. Il dibattito in aula ha visto schierati alcuni consiglieri che, parlando di transizione energetica e di indipendenza da fonti fossili, hanno parlato del nucleare come opportunità. Altri invece hanno ribadito il loro "no" fermo, dunque l'argomento alla fine è stato lasciato da parte.

L'unica astensione

A proposito dell'unica astensione, Crucioli ha chiarito: "Mi asterrò perché il documento manca di coraggio. Ci sono impegni utili ma manca una presa di posizione politica chiara sulle indagini della magistratura nei confronti di 17 lavoratori. Il consiglio avrebbe dovuto osare di più e manifestare solidarietà ai lavoratori, cosa che avevo chiesto. La magistratura fa il suo lavoro, ma la politica dovrebbe schierarsi almeno con il cuore a favore di lavoratori che non erano in piazza per divertirsi".

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