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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Grande distribuzione e nuovi supermercati in città: tutti gli impegni della giunta

L'esito del consiglio comunale monotematico di martedì

Si è svolta ieri, martedì 13 dicembre, la seduta monotematica del consiglio comunale sulla grande distribuzione a Genova, su proposta della minoranza e in particolare della consigliera di Genova Civica Mariajosé Bruccoleri che già diverse volte aveva affrontato la tematica dell'apertura di nuovi supermercati sul territorio, da Sestri Ponente a Nervi.

Punti vendita nei quartieri sforniti

Diversi gli ordini del giorno presentati soprattutto per tutelare il piccolo commercio, da sempre considerato minacciato dall'apertura dei grossi supermarket. Il primo, presentato dalla lista Rossoverde, impegna sindaco e giunta ad approvarsi con gli enti preposti e gli operatori economici del settore per aprire un punto vendita nel quartiere di Ca' Nuova, Cep, possibilmente negli stessi locali dove già ne esisteva uno, entro giugno 2023. La proposta è stata approvata con parere favorevole della giunta.

Il secondo, presentato da Filippo Bruzzone, lista Rossoverde, e approvato con parere favorevole della giunta, ha impegnato l'amministrazione a convocare un'apposita commissione con anche il Municipio Centro Ovest per illustrare gli eventuali aspetti positivi che si attendono dall'intervento commerciale a San Benigno, dove è in fase di costruzione una palazzina per ospitare Esselunga.

Anche il terzo ordine del giorno è presentato dalla lista Rossoverde, ma è stato dichiarato inammissibile dal segretario generale. In sintesi, veniva chiesto a sindaco e giunta di valutare - nei casi in cui sia richiesto un parere del Comune - non solo con uffici ed enti, ma anche con le realtà territoriali, in primis i Municipi, se l’insediamento di un nuovo supermarket, nelle aree urbane dove sia già presente una ampia offerta di supermercati, sia di effettiva utilità per il tessuto economico e sociale del quartiere interessato.

Il Piano commerciale comunale

Pd, Genova Civica, lista Rossoverde, Uniti per la Costituzione e M5s hanno chiesto insieme a sindaco e giunta di avviare, in applicazione della Legge regionale 2 gennaio 2007, n. 1, il percorso di redazione del Piano commerciale comunale. L'amministrazione dovrà riferire in apposita commissione sulle procedure messe in atto ad avvio del percorso. Ordine del giorno approvato con parere favorevole della giunta.

Respinti invece tre ordini del giorno presentati da Bruccoleri: la consigliera chiedeva di istituire un tavolo permanente con i Civ di Nervi e Sestri Ponente, rivedere la viabilità del quartiere di levante e riconsiderare la decisione di aprire due nuove grandi distribuzioni nelle rispettive zone. Bruccoleri ha chiesto anche un tavolo permanente di dialogo con i Civ interessati, al fine di programmare misure di aiuto economico per le aziende che soffriranno le conseguenze della grande distribuzione, ma l'ordine del giorno - come detto prima - è stato respinto.

L’ultimo ordine del giorno della consigliera Bruccoleri - questa volta approvato - ha impegnato il sindaco e la giunta a partecipare ad una commissione in cui relazionare i commissari circa il piano della mobilità che si intende adottare per ovviare alla problematica delle grandi distribuzioni. 

Supermercati nei quartieri: monitorare il legame con sviluppo economico e occupazione 

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo ha impegnato il sindaco e la giunta a stilare studi di settore che riportino le stime d'impatto annunciate della distribuzione organizzata in apertura (Carignano, via del Molo, ex Palasport) sul piccolo commercio, e che analizzino gli eventuali nessi di economie e occupazione nel medio periodo, che avvengono tra le aperture di distribuzione organizzata e commercio al dettaglio nel tessuto urbano cittadino. Inoltre, ha chiesto di organizzare tavoli permanenti con soggetti di categoria, Civ e commercianti della zona del Centro città, per analizzare le conseguenze delle varie aperture di distribuzione organizzata: ex-Mercato del pesce, Carignano, e soprattutto ex-Palasport. Ordine del giorno accolto.

Respinta invece la proposta di Ceraudo che impegna il sindaco e la giunta ad intraprendere un percorso in sinergia con i Civ, il Municipio Centro Ovest e le Associazioni di categoria al fine di studiare agevolazioni fiscali per le attività esistenti, incentivi per l'apertura di nuove attività e compensazioni per i danni economici che l’apertura del nuovo centro porterà. Nuovamente repsinto il terzo ordine del giorno di Ceraudo che impegnava il sindaco e la giunta ad istituire un tavolo permanente col CIV di Sestri Ponente per capire come tutelare le attività che ogni giorno esercitano nel territorio.

Infine, accolto l'ultimo ordine del giorno di Ceraudo che impegna sindaco e giunta a coinvolgere Civ e cittadini per rendere trasparente la visione del commercio e il futuro dello stesso, a predisporre un tavolo permanente che racchiuda tutti i rappresentanti delle delegazioni, Civ, comitati, rappresentanti dei Municipi e sindacati per monitorare, tutelare e incentivare lo sviluppo economico, commerciale e culturale della città, permettendo una visione d’insieme; infine, a commissionare all’Università di Genova uno studio sulle ricadute occupazionali e sociali legate alla realizzazione di centri commerciali e grande distribuzione.  

Respinto l'ordine del giorno di Francesca Ghio della lista Rossoverde che voleva impegnare il sindaco e la giunta ad attivarsi per comprendere i danni causati dall’apertura continua di grandi catene di supermercati sul territorio e a spiegare ai commercianti delle piccole medie imprese, delle botteghe, nei negozi di quartiere "come sopravvivere alla scelta di questo modello di sviluppo distruttivo basato sulla quantità piuttosto che sulla qualità". 

Parcheggi per residenti e verde pubblico per l'insediamento delle grandi e medie strutture

Infine è stato accolto un ordine del giorno presentato da tutta la maggioranza che impegna il sindaco e la giunta a continuare il percorso intrapreso in questi anni anche mediante intese commerciali sull’insediamento delle nuove attività come elemento di tutela, valorizzazione e pianificazione del commercio cittadino; a promuovere iniziative similari al cosiddetto “bonus Caruggi” anche in altre zone della città e ad incentivare l’insediamento di attività di vendita di beni di prima necessità nelle zone della città, come alcune di quelle collinari e delle vallate, più carenti; a promuovere un confronto costante e un monitoraggio prevenivo all’apertura dei suddetti nuovi insediamenti di vendita volto a favorire il riassorbimento delle professionalità in uscita dal settore della grande distribuzione, incentivando in tal modo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e contribuendo a governare i possibili disequilibri occupazionali; a ricercare lo strumento idoneo con il quale, in sede di rilascio delle autorizzazioni urbanistico commerciale per l’insediamento di nuove grandi e medie strutture di vendita, si possano raggiungere diversi obiettivi.

Tra questi, prevedere la possibilità, sia per le strutture esistenti che per quelle in divenire, di utilizzo gratuito almeno di parte delle aree dei parcheggi realizzati a favore dei residenti e dei commercianti definendo con la proprietà i relativi orari e metodi di utilizzo; incentivare la destinazione degli oneri di urbanizzazione alla realizzazione di interventi di verde pubblico (quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, nuove piantumazioni, sistemi innovati di irrigazione e manutenzione esistente) e per la restituzione, in termini compensazione al territorio, di spazi e impianti per eventi sportivi, didattici formativi o educativi e per lo sviluppo di azioni tese a sostenere progetti di esco sostenibilità del territorio; valutare di volta in volta le migliori possibilità dì intervento dei soggetti privati nella realizzazione delle finalità pubbliche sopradescritte, utilizzando gli strumenti partecipativi più consoni al reinvestimento delle risorse necessarie alla realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile del territorio; continuare i consolidati tavoli di confronto con le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato. 

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