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Città metropolitana: la posizione dei consiglieri di minoranza di Cogoleto

I consiglieri di minoranza del Comune di Cogoleto Paolo Bruzzone, Francesco Biamonti e Simone Tiraoro hanno deciso che non parteciperanno alle elezioni della città metropolitana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Domenica 28 settembre 2014, dalle 8:00 alle 20:00, nella Sala degli arazzi della ex Provincia di Genova, si svolgeranno le elezioni per scegliere i membri del consiglio della Città metropolitana di Genova che sarà composto da diciotto consiglieri, più il presidente della Città Metropolitana, il sindaco di Genova, Marco Doria.

I consiglieri di minoranza del Comune di Cogoleto Paolo Bruzzone, Francesco Biamonti e Simone Tiraoro hanno deciso che non parteciperanno a queste votazioni.

Spiega il Capogruppo Bruzzone: "Crediamo che questo nuovo Ente sia totalmente inutile in quanto sono enormi le sovrapposizioni con quella che fu la Provincia di Genova, che, peraltro, funzionava abbastanza bene, ma poche le garanzie sulla reale capacità della costituenda Città Metropolitana di rispondere alle necessità del territorio. Si è voluto, a livello nazionale, sacrificare le Province sull'altare della spending review senza pensare ancora una volta ai bisogni dei cittadini e delle istituzioni locali. Per questo motivo, quando si iniziò a parlare di Città Metropolitana avevamo chiesto di indire un referendum tra i cittadini del nostro Comune per sottoporre la possibilità di passare sotto la Provincia di Savona. Oggi, forse, sarebbe meno conveniente di allora visto che è intenzione del Governo e del Parlamento svuotare di risorse economiche le sopravvissute Province, ma siamo ancora convinti che spetti ai cittadini decidere".

Ed ecco un altra criticità di questa tornata elettorale: il metodo di votazione. Per eleggere i 18 consiglieri i cittadini non andranno alle urne. Saranno elezioni non dirette, quindi, ma cosiddette "di secondo livello", dove voteranno gli eletti dai cittadini: 815 consiglieri dei 66 comuni della Provincia di Genova e i relativi sindaci.

Continua Bruzzone: "In Italia ci stiamo rassegnando al non voto. Abbiamo un Governo costituito da una maggioranza che non rispetta l'esito delle urne. Nessuno quindi si scandalizza per il fatto che un organo che sarà così centrale nella vita di un territorio vasto come quello che dal Tigullio arriva fino a Cogoleto non sarà composto da membri eletti direttamente dai cittadini. Noi crediamo che sarebbe stato più corretto dare la parola ai cittadini. Se poi pensiamo che i diversi consiglieri chiamati a votare non avranno lo stesso valore, nel senso che ciascun consigliere avrà un peso proporzionato alla dimensione, in termini di popolazione, del comune di appartenenza, è facile capire come alcuni territori rimarranno privi di rappresentanza".

Infine il pasticcio delle liste in corsa: "inizialmente i cd. partiti tradizionali avevano partorito l'idea di una lista unica comprendente rappresentanti di ciascuna area politica e di ciascun territorio. L'idea che poteva essere comprensibile vista la natura costituente del nuovo Consiglio, ha però iniziato a scontentare molti, come ogni tentativo di imporre dall'alto disegni già preconfezionati sottoponendo poi gli elettori, in questo caso i consiglieri comunali, alla farsa del voto. Così sono nate altre liste con l'idea, anch'essa corretta, di far riappropriare ai "grandi elettori" il diritto di esprimersi. Alla fine dalle urne uscirà un verdetto squilibrato che non solo non garantirà né una rappresentanza territoriale né una rappresentanza politica ma non sarà neppure in grado di premiare la libertà di pensiero. Insomma a perdere saranno tutti i cittadini, noi compresi, perché la Città Metropolitana ci riguarda da vicino. Il nostro non voto, che avremmo voluto fosse condiviso da tutto il Consiglio Comunale di Cogoleto, speriamo almeno serva a parlare di questi problemi che vogliono essere consapevolmente taciuti, per non far venire alla luce l'inadeguatezza delle risposte alle domande dei cittadini".

Sulla stessa liea il Consigliere Simone Tiraoro: "Sono fortemente critico e contrario a quella che anche con tutto lo sforzo possibile non riesco proprio a definire come una riforma. L'unica cosa che è stata realmente abolita è la possibilità per i cittadini di liberamente eleggere gli organi di quelle che prima si chiamavano Province e che di fatto continueranno ad esistere seppur sotto il diverso nome di Città Metropolitana, per quello che ci riguarda più da vicino, ovvero Ente di Vasta Area. Considerato il sistema elettorale introdotto, come già ricordato da Paolo Bruzzone, scompare l'uguaglianza elettorale dei cittadini nelle istituzioni, a tutto svantaggio delle piccole realtà come Cogoleto. Infatti, nella Città Metropolitana gli elettori dei capoluoghi saranno chiamati a scegliere un Sindaco che per legge sarà investito anche della carica di Sindaco Metropolitano e Senatore, mentre agli abitanti degli altri comuni più piccoli dell'area rimarrà solo la possibilità di scelta di un proprio Sindaco e, nella migliore delle ipotesi, di qualche consigliere metropolitano destinato a svolgere un ruolo di comparsa".

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