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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Caschi refrigeranti 'salva-capelli' per i trattamenti chemioterapici, ok dal consiglio regionale

Approvata all’unanimità la mozione presentata da Paolo Ugolini del Movimento 5 Stelle: "Si tratta di un dispositivo ben tollerato, già dal 2018 utilizzato in nove ospedali italiani: in tutta la Liguria ve ne sono solo quattro grazie a donazioni private"

Il consiglio regionale, nella seduta di martedì 28 giugno 2022, ha approvato all’unanimità una mozione, presentata da Paolo Ugolini del Movimento 5 Stelle, che chiede alla giunta di dotare le Asl di coperture finanziarie per l'acquisto di caschi refrigeranti per i trattamenti chemioterapici. Si tratta di una strumentazione in grado di raffreddare il cuoio capelluto immediatamente prima e nel corso del trattamento, un valido strumento contro l’alopecia. 

"Nel corso di trattamenti chemioterapici e radianti, la caduta dei capelli rappresenta uno degli effetti collaterali più temuti da coloro che si sottopongono a trattamenti antitumorali in termini di risvolti psicologici devastanti e traumatizzanti che questo fenomeno provoca sulla persona. Autorevoli studi scientifici internazionali - spiega il consigliere pentastellato Paolo Ugolini - hanno confermato che l’utilizzo di un apposito casco refrigerante (detto 'Artic Heat'), in grado di raffreddare il cuoio capelluto immediatamente prima e nel corso del trattamento, si è rivelato un valido strumento contro il problema dell’alopecia grazie al restringimento dei vasi sanguigni che irrorano la cute e così permettono di limitare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici responsabili della caduta dei follicoli peliferi".

"Si tratta di un dispositivo ben tollerato - sottolinea Ugolini - in quanto per sua natura non invasivo e già dal 2018 è utilizzato in nove ospedali italiani: in tutta la Liguria ve ne sono solamente quattro e se li abbiamo è grazie a delle donazioni private, come avvenuto per l’ultimo casco refrigerante installato nel 2021 presso il Day hospital oncologico dell’Ospedale Galliera acquistato dall’associazione Avo (Associazione Volontari Ospedalieri)".

"L’ordine del giorno - conclude - è passato all’unanimità dopo aver incassato la sottoscrizione dei gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, impegna altresì la Regione a garantire le coperture finanziarie per l’acquisto degli accessori elettromedicali collegati, al fine di garantire che tutti i presidi ospedalieri, dove si somministra la chemioterapia, ne abbiano un numero congruo rispetto ai casi trattati annualmente".

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