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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cassoni della nuova diga a ponente, il municipio si schiera contro l'ipotesi

In consiglio comunale, intanto, l'assessore al Porto Maresca non ha smentito l'operazione. I comitati: "Non è stato dunque escluso l'insediamento del 'cementificio' a Pra'"

L'ipotesi di impiegare il sesto modulo del porto di Pra' per la fabbricazione dei cassoni per la nuova diga foranea inquieta il ponente, e l'argomento finisce sia in consiglio comunale sia municipale.

Il Municipio Ponente si schiera contro la possibile operazione, votando all'unanimità sia una mozione sia un ordine del giorno sul piano regolatore portuale: in sostanza viene chiesto al presidente Barbazza e alla giunta di invitare con urgenza in consiglio municipale il presidente dell'Autorità di sistema portuale per ribadire la contrarietà del territorio all'ipotesi dei cassoni.

I cassoni per la diga

"Il cantiere - spiega il consigliere Pd Roberto Ferrando - comporterebbe la costruzione di oltre 100 cassoni propedeutici per la realizzazione della nuova diga del porto di Genova. Questi cassoni oltre ad avere le dimensioni di un palazzo, perché parliamo di 40 metri di altezza per 50 di larghezza, hanno già un impatto visivo di non poco conto, in più il riempimento dei cassoni è previsto in loco nella zona del sesto modulo. Parliamo di milioni di tonnellate di pietrisco che transiterà con i camion, dunque avremo un inquinamento oltre che acustico anche ambientale, con un'operazione che durerà anni".

L'ordine del giorno prima prevedeva che l'invito venisse esteso anche al sindaco Bucci e a tutti i soggetti preposti, dettaglio stralciato dalla maggioranza: "La responsabilità è chiara ed è di Autorità portuale - è intervenuto il presidente Barbazza - ciò non esclude che possiamo invitare a partecipare chiunque riterremo che valga la pena". "Avere la possibilità di interloquire con tutti - ha specificato il capogruppo del Pd Claudio Chiarotti - potrebbe sgombrare il campo da equivoci, il senso era poter avere il sindaco a conoscenza e al fianco della cittadinanza. Ma comunque prendo atto che siamo tutti uniti nella contrarietà al progetto".

Della vicenda si è parlato anche in consiglio comunale, con un'interrogazione di Cristina Lodi (Pd) a cui ha risposto l'assessore al Porto Francesco Maresca. L'assessore non ha smentito l'operazione: "Per quanto riguarda la fabbrica di cassoni si tratta di una delle ipotesi attualmente al vaglio del Sistema di Autorità Portuale. Se l’ipotesi si dovesse concretizzare il trasporto dei materiali avverrebbe via mare e non tramite camion, senza intaccare la viabilità ordinaria e portuale. L’unico fastidio per i residenti sarebbe quello di vedere i cassoni a più di un chilometro di distanza. Ribadisco che allo stato delle cose ci sono altre ipotesi in ballo, come quella di Vado Ligure. In ogni caso non ci saranno su Pra’ convergenze negative".

I comitati al Municipio: "Mantenete la contrarietà anche nei prossimi mesi"

"Grazie al consiglio municipale - commentano i comitati Pegli Bene Comune, Lido di Pegli e Fondazione Prima'vera - per avere approvato all'unanimità la mozione contro la costruzione, all'interno del territorio del ponente, dei 'cassoni' destinati a formare la nuova diga del porto di Genova. Le stesse tre realtà confidano che analoga unanimità sarà mantenuta nei prossimi mesi, nel caso le autorità competenti comunicassero che proprio a ponente saranno costruiti i 'cassoni'".

"Per quanto riguarda invece il consiglio comunale - continuano i tre comitati - ringraziamo la consigliera Cristina Lodi. Interpellato sulla questione, l'assessore al Porto non ha escluso l'insediamento del 'cementificio' sulla banchina del sesto modulo. Un'ipotesi rispetto alla quale ribadiamo con forza il nostro no. Ringraziamo infine il consigliere comunale Filippo Bruzzone per essersi preso a cuore la nostra battaglia, che vuole essere di tutto il territorio, senza distinzioni di idee politiche".

Ipotesi espansione porto a ponente: "Contrari, il Municipio parteicpi alla rivisitazione del prp"

In consiglio municipale ci si è concentrati anche sul piano regolatore portuale: "Il porto è stato costruito - si legge sul documento approvato all'unanimità - a una vicinanza dal centro abitato tale da generare enormi servitù e problematiche alla cittadinanza del ponente quali inquinamento acustico, atmosferico, viabilità per Pra' e per le zone limitrofe. Oggi il porto oltre a portare questi disagi alla cittadinanza rappresenta anche un'incognita per il futuro del territorio, a causa delle innumerevoli ipotesi di espansione della piattaforma portuale che si sono susseguite da decenni, in assenza di alcun percorso partecipato mentre i cittadini si aspettano un miglioramento della qualità della vita con attenzione all'ambiente, al turismo e al commercio".

La cittadinanza ha sempre respinto con forza qualsiasi progetto di espansione del porto di Pra' e per questo, valutate anche le ultime indiscrezioni che parlano di allungamenti della piattaforma del porto di Pra' in direzione Voltri, il Municipio Ponente ha confermato la contrarietà espressa negli anni precedenti nei confronti di qualsiasi ipotesi di espansione della piattaforma del porto al di là dell'estensione attuale: "Chiediamo che qualsiasi ipotesi di ottimizzazione del layout del bacino portuale di Pra' all'interno dell'estensione attuale sia preceduta dalla realizzazione delle opere di mitigazione dell'impatto ambientale dell'infrastruttura già esistente". Si parla in particolare del prolungamento del canale di calma della Fascia di rispetto, della pista ciclabile, della realizzazione del ponte ciclopedonale sul canale di calma e di altre opere. Inoltre, il consiglio ha impegnato presidente e giunta a chiedere ad Autorità portuale di far partecipare il Municipio alla rivisitazione del piano regolatore portuale al fine di poter contribuire con osservazioni e suggerimenti volti a generare occupazione e ricadute economiche tutelando allo stesso tempo il territorio. L'idea è invitare il presidente di Autorità portuale in consiglio municipale per fare il punto della situazione sul bacino portuale di Pra' almeno due volte l'anno.

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