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Bucci e il Pnrr: "Otto miliardi per Genova, ma serve semplificazione"

Il sindaco di Genova è intervenuto al convegno sul piano nazionale di ripresa e resilienza, 'Italia Domani', che si sta svolgendo a palazzo Ducale alla presenza del ministro Cingolani

In occasione del convegno sul piano nazionale di ripresa e resilienza, 'Italia Domani', che si sta svolgendo a palazzo Ducale nella tarda mattinata di lunedì 7 febbraio 2022, è intervenuto il sindaco di Genova Marco Bucci. Ha parlato di porto ecosostenibile e decarbonizzato e di 'cloud' nazionale. Due progetti per il futuro di Genova. Al convengo partecipano anche il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani e il il capo del dipartimento per la programmazione economica della presidenza del Consiglio, Marco Leonardi. 

"A Genova siamo stati molto attivi sul fronte del Pnrr - ha detto Bucci - ma non esiste solo quello ed è il motivo per cui abbiamo una cifra di circa sei miliardi complessivi già finanziati. Ma ci sono altri due miliardi che devono essere ancora approvati, relativi a due progetti principali di cui abbiamo solo dei pezzettini". I due progetti di cui parla Bucci sono "il porto ecosostenibile, che per essere completato ha bisogno di altri 800-900 milioni, e il progetto per avere il cloud nazionale qui a Genova, ovvero il sistema digitale che ci consenta di avere l'ottimizzazione dell'arrivo dei cavi internet e aspettiamo che il ministero di Colao ci dia la possibilità di avere anche questo progetto finanziato. Dopodiché, avremo veramente delineato il futuro di questa città".

Il sindaco di Genova ha poi parlato di semplificazione e burocrazia rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano se la pubblica amministrazione sia pronta a gestire la realizzazione dei progetti del Pnrr nei tempi richiesti. "Abbiamo dimostrato con la costruzione del ponte San Giorgio - ha sottolineato Bucci - cosa vuol dire lavorare in un certo modo. Naturalmente, ciò di cui abbiamo bisogno è la semplificazione. Il modo di lavorare che abbiamo messo in atto con il ponte di Genova vorremmo fosse applicato a tutti gli altri progetti. Con questo noi possiamo garantire di arrivare in fondo. Certamente, se non si usa questo sistema, oggi ci sono parecchie complicazioni burocratiche di cui non vedo la necessità, ma che sono esistenti e totalmente inaccettabili se si vuole arrivare in fondo".

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