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Tursi, approvato il bilancio dopo quattro giornate di discussioni

Qualche critica anche dalla maggioranza, De Benedictis (FdI): "Occorre maggiore sinergia e un reciproco ascolto tra sindaco e maggioranza. Se i progetti si condividono tutto va meglio, non vorremmo che andassero avanti solo tramite l'approvazione in giunta"

Nessuna sorpresa al termine della lunga discussione di tre giorni che ha portato alla votazione del bilancio di previsione del Comune di Genova: alla fine, poco dopo mezzogiorno, il documento è stato approvato da 22 consiglieri su 37 presenti. 14 i contrari e si conta anche un astenuto. 

La delibera proposta dalla giunta al consiglio con i documenti previsionali programmatici 2023/2025 è stata discussa prima di Natale con una maxiseduta durata tre giorni, in cui sono stati illustrati 605 ordini del giorno (inizialmente erano 4.550) presentati dai consiglieri di maggioranza e opposizione. Di questi 605 uno è stato ritirato, 511 sono stati approvati e 93 sono stati respinti. Tre giorni - a cui si aggiunge quello della votazione di oggi - ricchi di discussioni e polemiche anche accese sul futuro e la visione della città, tra le critiche dell'opposizione e la maggioranza che ha difeso l'operato della giunta.

Consiglio Comunale di Genova 27 Dicembre 2022

Consiglio Comunale di Genova 27 Dicembre 2022

Pubblicato da Comune di Genova - Genoa Municipality su Lunedì 26 dicembre 2022

Dello Strologo (Genova Civica): "Tempi troppo compressi, manca una visione della giunta su molti argomenti cruciali"

Nella mattina di oggi, 27 dicembre, è arrivato il momento della votazione preceduta dalle dichiarazioni dei capigruppo e non sono mancate le polemiche. Critiche dure sono arrivate da Genova Civica, M5s, lista Rossoverde, Pd e Uniti per la Costituzione (unica forza, quest'ultima, a essersi astenuta): "Parte delle nostre sollecitazioni è stata accolta prima dalla giunta e poi dal consiglio: ciò dimostra che la nostra è un'opposizione cosruttiva - ha detto Ariel Dello Strologo - ma abbiamo dovuto denunciare più volte l'inadeguatezza di alcuni passaggi importanti che ci avrebbero permesso di arrivare più preparati: tempi troppo compressi, non è possibile che tutto venga concentrato in meno di un mese. Domande cruciali, come ad esempio quelle su Amt o Amiu, specialmente dopo l'aumento delle tariffe, non hanno ricevuto risposta. Non capiamo qual è il ragionamento della giunta sul retroporto, sono anni che aspettiamo un piano regolatore portuale che tarda ad arrivare. Nemmeno per la cultura non è chiara la visione della giunta con un assessore che continua a mancare". Nessuna visione da parte della giunta nemmeno per lista Rossoverde e M5s: "È una giunta - ha detto il pentastellato Fabio Ceraudo - che trasforma la polizia locale in bancomat per il Comune, con il ruolo di multare clochard che rovistano tra i rifiuti, con uno studio stilato dal Sole24Ore che pone Genova come decima città più insicura d'Italia. Per quanto riguarda il lavoro, hanno chiuso per sempre 400 saracinesche, e poi sindaco avrei desiderato vederla al fianco dei lavoratori nei cortei per dimostrare solidarietà, anziché additarli come teppisti".

D'Angelo (Pd): "Il bilancio di una Genova eslcludente e classista"

Per il Pd invece una visione, l'attuale giunta, la ha: "È quella di una Genova escludente e classista, dove va avanti chi può e gli altri si arrangiano - dice Simone D'Angelo, capogruppo dem -. Il Comune approva il bilancio senza tener conto dei pareri negativi di due dei municipi più importanti. La partecipazione nelle commissioni è stata osteggiata, alla volontà del contingentamento dei tempi è corrisposto un rallentamento della democrazia: tra scarso preavviso e tempi compressi, è stata quasi impossibile la partecipazione ai lavori. L'unica grande garanzia è la fedeltà a un uomo solo, il sindaco, ma chi risponde a un uomo solo non risponde alla città. Vediamo una città rassegnata di fronte al declino e da Genova, chi può, se ne va"

FdI: "Ci vuole maggior sinergia tra sindaco e maggioranza"

I consiglieri di maggioranza hanno difeso l'operato di sindaco e giunta, ma alcuni non hanno celato insoddisfazione per come sono stati condotti i lavori e hanno mandato un messaggio in Aula Rossa: "Come FdI - dice il capogruppo Francesco De Benedictis - apprezziamo che la cultura abbia impegnato particolari fondi, ma gradiremmo che oltre la puntuale rendicontazione delle spese fosse evidenziata un'attenzione dedicata alla cultura popolare. A nome di FdI riteniamo che una chiave per operare meglio sia la maggiore sinergia e un reciproco ascolto tra sindaco e maggioranza, e al tempo stesso tra giunta e maggioranza: se i progetti si condividono tutto va meglio, non vorremmo che i progetti andassero avanti solo tramite l'approvazione in giunta ma anche attraverso una condivisione con tutto il consiglio comunale". Per il resto "il bilancio evidenzia equilibri tra entrate e uscite e consente di investire per creare una città ambiziosa, verde, sociale e molto vicina ai cittadini. La spesa per i servizi sociali è costantemente accresciuta in questi anni e Genova è uno dei cinque capoluoghi di città metropolitane con il bilancio in equilibrio".

Bucci: "Il bilancio fotografa una città in crescita"

Alla fine degli interventi dei capigruppo, ha preso la parola il sindaco Marco Bucci: "Il bilancio preventivo è migliore di quello dell'anno passato. Abbiamo ridotto il debito di 150 milioni, oggi paghiamo poco più di un miliardo. Ridurre il debito vuol dire lavorare per il futuro e per i giovani. Per quanto riguarda il sociale, non si può dire che non facciamo nulla: ci sono 63 milioni a bilancio, a fronte di 43 milioni nel 2016. Questi soldi vanno a qualcuno: se avete dubbi andate a controllare quello che fanno le aziende e le associazioni del terzo settore che ricevono questi soldi, se spendono bene o no i soldi, dal nostro punto di vista il lavoro lo facciamo bene. La spesa per i servizi sociali include i trasferimenti del Comune da parte dello Stato? Sì, è un lavoro che fa l'amministrazione, mentre in passato non si partecipava nemmeno ai bandi e poi ci si lamentava perché non c'erano soldi". 

Per quanto riguarda l'ideologia, "se io sono di destra non lo so, a volte quando parlo mi dicono che sono più a sinistra io di quelli del Pd, lo dicono anche i sindacati, non me ne faccio un vanto ma chi tira fuori l'ideologia dimostra di essere ancorato ai sistemi del passato. Oggi noi siamo diversi, diamo fastidio, siamo sopra a queste cose e voliamo più alto, è un beneficio per la città che viene condizionata dai fatti, non da chi la pensa in un modo o in un altro".

Alcuni consiglieri si sono lamentati per il percorso veloce del bilancio: "Potrei essere d'accordo che potevamo parlarne di più, abbiamo fatto 13 commissioni, tre in più rispetto all'anno scorso, e abbiamo impiegato tre settimane. Velocità è sinonimo di efficienza, ed è quello che tutti chiedono".

Preoccupazione è stata espressa anche dai consiglieri sulle sorti delle partecipate, tra Amiu e Amt: "L'obiettivo delle partecipate non è fare profitto - ha detto Bucci - bensì dare il miglior servizio al minor costo. Con questo criterio abbiamo voluto tenere le tariffe al valore più basso possibile per consentire di andare in pareggio a tutte le aziende".

Per quanto riguarda la cultura, "il 2022 è stato l'anno migliore di sempre in termini di manifestazioni, internazionalizzazione degli eventi, spettatori e partecipanti. Per la prima volta a Genova abbiamo un piano triennale della cultura fatto attraverso tutti gli enti che partecipano alla cultura, tra teatri e musei. Turismo e cultura sono cose diverse che viaggiano su binari paralleli ma che alla fine stanno sempre vicini".

Insomma, per il sindaco ci sono "maggiori risorse allocate per il personale del Comune di Genova, per il sociale, per la scuola e per la cultura, che per la prima vota ha un piano triennale. Un bilancio che fotografa una città in crescita, dove è bello vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero: una città che alla fine del 2023 vuole traguardare la riduzione del debito al di sotto del miliardo".

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