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Bandiere di San Giorgio, infuria la polemica. L'opposizione: "Soldi sprecati"

Linea Condivisa: "Si parla di 200 mila euro spesi dalla Giunta per questa grande operazione di marketing. Circa 8 mila euro a bandiera". L'assessore Bordilli replica: "La bandiera di San Giorgio è tornata a essere il simbolo di una città che sa rialzarsi"

Le bandiere di San Giorgio che verranno installate in 25 nuovi punti della città fanno discutere: il progetto - come aveva annunciato il Comune a marzo - si colloca nel solco delle iniziative approvate nel 2019 per la Giornata della Bandiera di Genova. E dunque il simbolo della città sventolerà da Vesima a Nervi, passando dalla Val Bisagno, dalla Valpolcevera, e anche per i caselli autostradali.

Linea Condivisa: "200mila euro per le bandiere, con tutti i problemi della città"

Ma l'operazione non è piaciuta alle opposizioni che accusano la giunta di aver in sostanza sprecato soldi: "Il Comune di Genova - attacca Linea Condivisa - non può sorreggersi solo sulla promozione. Si parla di 200 mila euro spesi dalla giunta per questa grande operazione di marketing. Circa 8 mila euro a bandiera. In un momento così delicato in cui ci sono importanti tagli al trasporto pubblico locale, in cui l’accesso ai servizi socio-sanitari è sempre più prerogativa di poche persone, la giunta Bucci pensa bene di investire importanti risorse in un’inutile operazione di marketing che non dà alcuna risposta alle pressanti esigenze della cittadinanza genovese. Sono tanti i problemi che registriamo in città".

Sulla stessa scia anche i consiglieri comunali Luca Pirondini (M5s) e Claudio Villa (Pd) che hanno riportato l'argomento in consiglio comunale oggi, martedì 5 aprile, nell'ambito di un'interrogazione sul trasporto pubblico: "Amt - dice Pirondini - ha tagliato 182 corse e soprattutto oltre 10 pullman turistici che da gennaio 2021, per rispondere all'emergenza pandemica, servivano soprattutto ai ragazzi per andare a scuola evitando assembramenti. È stato stimato che per garantire il servizio fino alla fine delle scuole a giugno sarebbe stata necessaria un'integrazione pari a circa 300mila euro". E qui parte il paragone con le spese sostenute dall'amministrazione per le bandiere: "Belle per carità, ma crediamo che sarebbe stato indiscutibilmente più opportuno destinare quei soldi alla mobilità, aiutando contestualmente un'azienda in difficoltà economica". Fa eco Villa: "Le risorse per il trasporto si potevano trovare, penso ai tanti soldi spesi per le bandiere o per Genova Jeans".

Bordilli: "Investimenti che non hanno tolto attenzione ad altri settori"

L'assessore ai Grandi Eventi Paola Bordilli replica: "Dopo anni di oscurantismo e grigiore con la giunta Bucci l’immagine di Genova è stata rilanciata a livello internazionale e la bandiera di San Giorgio è tornata a essere il simbolo di una città che sa rialzarsi, che sa raggiungere obiettivi che sembravano impossibili, in grado di candidarsi, a pieno titolo, come sede di eventi di richiamo mondiale come la finale dell’Ocean Race. Gli investimenti sugli eventi e sull’immagine di Genova, in cui rientra anche l’installazione di 25 pennoni da Vesima a Capolungo con la bandiera di San Giorgio, non hanno sottratto di certo attenzione ad altri settori, come dimostrano gli enormi investimenti sulla mobilità green intercettati dal ministero competente, sulla rigenerazione urbana con oltre 100 milioni del Pinqua, l’implementazione dei fondi sul sociale, il supporto costante alle piccole imprese del territorio, messe in ginocchio dalla pandemia. Confondere le pere con le mele come fa la minoranza oltre a essere un inutile esercizio retorico è offensivo verso tutti i genovesi che finalmente sono tornati a essere orgogliosi di appartenere a una comunità attiva e vitale, che guarda al futuro con entusiasmo".

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