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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Assalto al Congresso a Washington, Toti prende le distanze: «Avrei votato per Trump e avrei sbagliato»

Il presidente della Regione Liguria, che in passato non ha mai nascosto la simpatia per il tycoon, commenta l'attacco al Congresso di mercoledì: «Spettacolo desolante»

Diversi morti (la conta è ancora in corso), decine di feriti e oltre 50 persone arrestate. Per non parlare dell’attacco senza precedenti alla base della democrazia e del sistema americani: è il parziale bilancio della giornata di follia che si è consumata a Washington, dove i sostenitori di Donald Trump hanno attaccato il Congresso contestando senatori e deputati riuniti per la seduta di certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali.

La notizia dell’attacco è arrivata in Italia in tarda serata, suscitando reazioni anche da parte della politica italiana. E il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha voluto prendere posizione definendo «desolante lo spettacolo in America» e ammettendo che «avrei votato per Trump. Oggi mi tocca dire: sbagliando».

Toti non ha infatti mai nascosto il sostegno al Tycoon americano, prima e durante il periodo delle elezioni americane, ma davanti alle immagini di Capitol Hill ha voluto (dovuto) condannare la violenza dei manifestanti pro Trump, fomentati dallo stesso presidente uscente che ormai da settimane protesta contro quelle che definisce “elezioni rubate”. Anche Matteo Salvini, leader della Lega e tra i politici italiani più vicini a Trump, è intervenuto su Twitter per ricordare che «la violenza non è mai la soluzione, mai. Viva la Libertà e la Democrazia», facendo eco alle parole con cui Toti ha ricordato che «in democrazia i risultati si accettano».

Sansa contro Toti: «Troppo facile prendere le distanze ora»

Sulla presa di posizione di Toti, però, non è mancata la polemica. Anche da parte dei sostenitori stessi del presidente della Regione, che con una pioggia di commenti indignati hanno difeso i pro-Trump definendo corretto un comportamento adottato per difendere quelle che definiscono "elezioni rubate" e per "denunciare i brogli".

Ferruccio Sansa, che alle elezioni regionali aveva sfidato Toti e che oggi è all’opposizione, ha voluto sottolinearlo: «Difficile sostenere una folla armata che, dopo aver perso le elezioni, invade un Parlamento», ha detto Sansa riferendosi alle parole di condanna del presidente della Regione, aggiungendo che «la sorpresa arriva leggendo i commenti al messaggio: centinaia di fan di Toti si schierano con i rivoltosi che hanno invaso il Campidoglio. 

Ma è davvero una sorpresa? No, da anni il centrodestra si schiera con i peggiori leader stranieri. Gente come Vladimir Putin o, appunto, Donald Trump. Gente che ha fatto della violenza, non solo verbale, la propria bandiera. Presidenti che, come Trump, postano in continuazione tweet fatti di intolleranza, rabbia».

«No, non vogliamo dire che i totiani sarebbero disposti a invadere il Palazzo della Regione se il loro campione fosse sconfitto - ha sottolineato ancora Sansa - Per fortuna siamo dei rivoluzionari in pantofole. Il punto è un altro. È troppo facile prendere le distanze da Trump dopo che i suoi sostenitori invadono il Parlamento. È troppo comodo mostrarsi moderati a fasi alterne e poi accompagnarsi a leader politici che chiedono di "fare pulizia" degli immigrati. È troppo semplice fare i democratici dopo che per anni si sono tollerati i linciaggi social degli avversari politici.  Ecco, caro Toti, che cosa succede a lisciare il pelo agli estremismi. Ad accettare tra i propri simpatizzanti gruppi dell'estrema destra».

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