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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ambulanze, chi deve pagare il pedaggio autostradale?

Tema caldo in consiglio regionale, l'assessore Viale ha ribadito che delle somme in questione non dovranno farsi carico volontari e pazienti

«Chi paga i costi dei pedaggi autostradali delle pubbliche assistenze?». A porre la domanda, nel corso della seduta del consiglio regionale di martedì 10 gennaio, è stato il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti, tramite un’interrogazione. «Le Autostrade in questi giorni hanno chiesto il conto alle Pubbliche Assistenze - ha spiegato l’esponente del Pd - applicando un’interpretazione restrittiva della norma in materia di pedaggi gratuiti per i mezzi di soccorso. E così ci sono pubbliche assistenze che si sono trovate richieste da capogiro, qualcuna fino a 200 mila euro. A questo punto vorremmo capire cosa intenda fare la Giunta di fronte a una tale situazione di emergenza. Anche perché ci saremmo aspettati dalla Regione (in coerenza con l’accordo stipulato nel 2010 tra Anpas, aziende sanitarie ospedaliere, Cipas e C.R.I) un impegno sia sul fronte legislativo a Roma, sia di tipo giudiziario nei tribunali contro la Società Autostrade» 

Secondo Rossetti, in questo momento, la Regione dovrebbe «sostenere economicamente il pagamento dei pedaggi delle pubbliche assistenze. Se tra qualche anno, poi, una sentenza dovesse sostenere che Autostrade non avrebbe dovuto chiedere quei soldi, i rimborsi tornerebbero nelle casse regionali. Lombardia, Toscana e Piemonte stanno già pagando. La Liguria faccia la stessa cosa. Altrimenti il rischio è che a tirare fuori i soldi per i pedaggi debbano essere i volontari, i malati o i presidenti». Rossetti, inoltre, ricorda che, secondo i dati del 2015, «sono 102 le pubbliche assistenze che aderiscono ad Anpas Liguria (Associazione nazionale pubbliche assistenze). Sul nostro territorio ci sono 19 sezioni, 8074 volontari, 35799 soci, 712 mezzi di soccorso e trasporto e 339 dipendenti. Un mondo che merita rispetto e sostegno da parte delle istituzioni».

Il tema è stato affrontato anche da Claudio Muzio di Forza Italia che ha chiesto alla giunta di intervenire e ha ricordato le disposizioni ministeriali che negli anni hanno stabilito, fra l’altro, che sono esentati dal pagamento del pedaggio i veicoli con targa C.R.I., i veicoli delle associazioni di volontariato e degli organismi simili non aventi scopo di lucro, adibiti al soccorso nell'espletamento dello specifico servizio, muniti del relativo contrassegno e che, infine, per le attività di trasporto dei malati effettuate a titolo gratuito opera l’esenzione del pagamento del pedaggio, poiché questa ipotesi è assimilabile al soccorso/trasporto in emergenza. «Nel concetto di “soccorso in emergenza”  - ha aggiunto – sono ricomprese il servizio 118, il trasporto organi, il trasporto di sangue ed emoderivati in condizioni di emergenza, il trasporto sanitario assistito, il trasporto neonatale/pediatrico, il trasporto di pazienti oncologici e di pazienti dializzati che necessitano dell’utilizzo di ambulanza». Tuttavia - ha spiegato -  Società Autostrade dall’1 gennaio 2015 ha deciso di non concedere più il transito gratuito ai mezzi di pubblica assistenza che non fossero in servizio di urgenza e ha chiesto il pagamento alle pubbliche assistenze della Liguria dei pedaggi dal 2015 al 2016. «Questo  provvedimento – ha concluso - colpendo in modo particolare le pubbliche assistenze del Tigullio, costrette ad utilizzare le infrastrutture autostradali nell’espletamento del pubblico servizio, rischia di pregiudicarne la sopravvivenza e il prezioso ed essenziale servizio pubblico»

Sul tema è intervenuta anche la vicepresidente e assessore regionale alla sanità Sonia Viale ha ribadito che delle somme in questione non  dovranno farsi carico volontari e pazienti e ha annunciato l’intenzione, di concerto con il presidente della giunta Giovanni Toti, di aprire un tavolo con la società autostradale per affrontare la questione, sia per quanto riguarda il passato che per la situazione futura. Non è da escludere, tra l’altro, un’ipotesi di chiusura dei contenziosi in corso, anche con una soluzione una tantum, della quale potrebbe farsi carico la Regione. «Sarà il presidente – ha ribadito Viale – ha farsi carico di affrontare la questione con i vertici della società autostrade, sia per in contenziosi in essere che per la situazione futura».

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