rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Repetto e il discorso in aula che sa di addio: "Orgoglioso dell'ente"

Dopo la decisione del governo Monti che porterà alla definitiva soppressione dell'ente, il presidente Repetto ha fatto il punto in occasione della discussione dell'ultimo bilancio della Provincia di Genova

Il presidente della Provincia Alessandro Repetto è intervenuto a tutto campo in Consiglio prima delle votazioni sul bilancio 2012: "Orgoglio per le cose fatte - ha detto - e per un ente che non è mai stato inutile, indignazione e amarezza, invece, per le prese in giro sui provvedimenti di riduzioni dei costi delle istituzioni pubbliche e, infine, forte preoccupazione perché si dà in pasto a una certa demagogia quello che dovrebbe essere affrontato nella centralità della democrazia e della politica”.  

Quello del 2012 sarà l’ultimo bilancio della Provincia di Genova discusso e votato con un presidente e un Consiglio democraticamente eletti dai cittadini, un futuro incerto per l'ente che il decreto Monti ha voluto senza più elezioni dirette dalla prossima legislatura.

Un'occasione per il Presidente Repetto per fare il punto di questi dieci lunghi anni di mandato: "Quando la Provincia ha ricevuto nuove competenze, come nel caso delle strade ex statali, ha saputo gestirle al meglio riducendo del 70-80% i costi rispetto alla precedente amministrazione dell’Anas. E poi, per favore, sui costi della politica non ci prendano più in giro. Ci sia l’onestà intellettuale di dire che quando si sbattono in prima pagina le Province come se il loro taglio risolvesse tutti i problemi finanziari del Paese, in realtà si dà la questione in pasto alla demagogia, senza affrontare né risolvere alcuno degli effettivi problemi dei costi e del funzionamento delle istituzioni.”

Sui tagli “veri” dei costi della politica Alessandro Repetto ha portato in aula l’esempio delle campagne elettorali, citando i dati del Parlamento e della Corte dei Conti su quella del 2008: i quattro maggiori partiti hanno complessivamente speso 94 milioni e ottenuto rimborsi per 449 milioni, con una plusvalenza di 355 milioni, mentre la decadenza di tutte le amministrazioni provinciali entro il 31 marzo 2013 iscritta nell’emendamento del governo di ieri (e poi ritirata) puntava a un risparmio complessivo di 60 milioni.”

Sulla questione abolizione, quindi, anche il Presidente Repetto sembra rassegnato: “ormai la dobbiamo accettare, impossibile data la situazione che si è creata fare battaglie di retroguardia - dice il presidente - però l’operazione sotto il profilo istituzionale non sta in piedi, rispetto alle esigenze dei cittadini, accantonando la chiarificazione dei livelli di competenza della nuova Carta delle autonomie locali."

"Oggi i flussi anticasta e antipolitica favoriscono il qualunquismo e situazioni abbastanza preoccupanti, svilendo anche la situazione personale di chiunque faccia politica, additato sempre e comunque come se fosse una sanguisuga del corpo sociale. Questa deriva ci deve far riflettere e ricordare ciò che è avvenuto quasi cento anni fa, quando alle soglie del partito nazionale fascista, la politica e i partiti erano segnati, come oggi, da una grande debolezza”.

"Sarebbe stato molto meglio portare a compimento il Codice delle Autonomie Locali e qui a Genova dare poi vita, come ho più volte proposto, alla Città Metropolitana, ma alle mie istanze i ministri Maroni e Bossi hanno saputo rispondere solo con il silenzio”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Repetto e il discorso in aula che sa di addio: "Orgoglioso dell'ente"

GenovaToday è in caricamento