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Sanità, 5 Stelle contro Toti: "Passa il tempo con i selfie mentre per le visite si attendono mesi"

All'attacco del capogruppo regionale Fabio Tosi e del portavoce municipale Stefano Giordano ha replicato la lista Toti: "Confondere l'organizzazione di un evento come il Capodanno con l'impegno in campo sanitario è come sommare patate e carote. Loro concezione di amministrazione e politica è un minestrone in cui buttano dentro tutto, per poi dire che è cattivo"

Il Movimento 5 Stelle torna all'attacco del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sul tema della sanità e lo fa prendendo come spunto la recente indagine della Procura. A stretto giro di posta è poi anche arrivata la replica della Lista Toti.

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Il capogruppo regionale Fabio Tosi e il portavoce municipale Stefano Giordano attaccano: "In questi giorni il presidente della Regione pensa solo al Tricapodanno e come da copione ormai collaudato nel centrodestra... si lamenta dei 'rosiconi' e di chi gli rovina la festa sul più bello: la Liguria, si sa, è apripista del 'non disturbare chi vuole fare' benché il più delle volte lo si voglia fare non rispettando le regole. Il 2023 non fa eccezione: pochi giorni dopo la festa di fine anno, siamo stati letteralmente ammorbati dalle sue note, nelle quali si scaglia sui “soliti noti” (ma chi sono? Fuori i nomi!) che avrebbero gettato fango sull’evento presentando un esposto. Non ci pronunciamo: preferiamo attendere cosa diranno gli inquirenti dopo aver studiato le carte. A noi semmai interessano invece ben altre questioni, molto più pressanti di qualche migliaio di cittadini festanti in piazza De Ferrari: la sanità. Mentre Toti, infatti, pensa a lodarsi e imbrodarsi, dai Pronto soccorso degli ospedali liguri arrivano notizie indegne di un paese civile".

"I cittadini sono lasciati soli e a chi si deve far curare non si danno risposte - sottolinea Giordano -. È mai possibile che per una visita specialistica si debbano attendere mesi e che i primi posti disponibili siano possibili solo nel privato? Per una eco all’addome richiesta a novembre, ad esempio, c’è posto a partire da fine aprile nelle strutture private, che a Genova stanno nascendo come funghi. Nel pubblico invece zero. Il recente report dell’Asl 3 sui tempi di attesa per visite è dunque falso, come documentato dalle numerose testimonianze che ci giungono dai cittadini".

"Auspichiamo - conclude Tosi - che l’amministrazione regionale sia in grado di risolvere le tante, troppe criticità che ancora oggi, nonostante le promesse fatte in questi 7 anni, continuano ad affliggere la Liguria. Ricordo che dall’opposizione abbiamo sempre portato in aula proposte concrete per dare risposte certe ai cittadini e per fare il bene della regione".

La replica della Lista Toti 

Ai pentastellati ha poi replicato la lista Toti con una nota: "Confondere l'organizzazione di un evento come il Capodanno - si legge - con l'impegno in campo sanitario è come sommare patate e carote. I 5 Stelle, con il consigliere Tosi e Giordano, confermano come la loro concezione di amministrazione e politica non si spinga oltre il livello di un minestrone in cui buttano dentro tutto, per poi dire che è cattivo".

"Sanità ed eventi - prosegue la lista Toti - sono capitoli diversi anche nel bilancio regionale per cui, da un lato, i soldi risparmiati non potrebbero risolvere le difficoltà presenti sul territorio in materia di sanità, dall’altro evitare manifestazioni vorrebbe dire non solo togliere visibilità alla Regione, in questo caso Genova visto che si torna a parlare del Capodanno, penalizzando anche gli afflussi turistici, ma costringere al grigiore anche i cittadini, lo stesso coltivato e ambito dalla sinistra e dai 5 Stelle che non sanno mai di cosa e quando gioire. Ai genovesi che non ricordino come la sinistra portasse Genova agli onori delle cronache, suggeriamo di andarsi a recuperare le immagini del Capodanno 2010 quando si brindava in una piazza deserta ballando 'O Bella Ciao'".

"Le liste d’attesa - conclude la nota - sono una criticità in tutta Italia, lo si sa e per questo si sta operando cercando di creare maggiore facilità d’accesso, come nel caso della digitalizzazione e dell’app PrenotoSalute, trovando accordi anche con strutture private senza gravare sui pazienti e facilitando l’accesso alla professione medica promuovendo anche concorsi ad hoc per la ricerca del personale. Quello che vogliamo pensare è che questa sia pura demagogia, a discapito (o in favore) dei cittadini meno avvezzi all’argomento di gestione del bilancio, perché credere che non ne conoscano il funzionamento sarebbe alquanto imbarazzante".

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