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Car Sharing: "abusivo" dal 2009, un flop su tutti i fronti

Stipulato nel 2004 su base quinquennale, il progetto Car Sharing non fu mai realmente rinnovato. Accortosi della gaffe Tursi chiede cambiamenti per un servizio sull'orlo del fallimento

Genova - Abusivo dal 2009. Parole pesantissime, ma stando ai fatti, la verità per il Car Sharing a Genova è proprio questa. Come è possibile? Analizziamo i fatti.

Il primo accordo del Car Sharing con il Comune di Genova fu stipulato nel 2004 su base quinquennale con l’allora giunta Vincenzi. Il contratto, scaduto nel 2009, non fu mai rinnovato, creando quindi l’assurda situazione di un servizio abusivo, visto che il Comune continuava a concedere suolo pubblico a un progetto scaduto (e i cittadini non potevano parcheggiare sui posti car sharing, rischio multa).

Accortosi della cosa (con notevole ritardo) Tursi non solo vorrebe rivedere gli accordi sui parcheggi, ma pretenderebbe che il servizio Car Sharing sia affidato in toto ad un privato. Ad oggi infatti nonostante il 70% dell’azienda sia in mano ad Automotive srl, soggetto attivo nel settore dell’autonoleggio, e il restante 30% alla disastrata Amt , il Car Sharing riceve annualmente fondi pubblici, erogati dal Ministero dell’Ambiente (quasi 20 milioni di euro da quando è stato inaugurato il sistema).

Venuto meno questo finanziamento, il Car Sharing, vero e proprio fallimento a Genova, andrebbe sott’acqua. E se questa stessa società finisse in rosso, il problema per Genova sarebbe doppio, visto che i conti andrebbero a gravare sulla non rosea (per usare un eufemismo) situazione di Amt. Urge un cambiamento immediato, soprattutto per fare chiarezza su una situazione che di chiaro ha ben poco.

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